Berlino – Merkel a Erdogan:” Fermati”. Truppe siriane verso Nord

Intervento perentorio della Cancelliera, Angela Merkel, al Presidente Turco Erdogan:” Fermati”. I problemi aumentano dopo ogni raid turco sul Nordeste della Siria, dopo ogni scontro con i curdi siriani e dopo che, centocinquantamila profughi, sono fuggiti dalla zona dei combattimenti. I siriani, con ogni mezzo, cercano un luogo più sicuro, senza meta precisa ma lontano, da dove i militari turchi, sono impegnati nell’alimentare, un inferno di fuoco. La cancelliera ha avvertito Erdogan che, la sua offensiva, potrebbe destabilizzare l’intera regione con conssguenze gravi. La situazione, come accade sempre, sta sfuggendo di mano anche al governo turco. L’ordine ricevuto dai militari, dal Presidente Erdogan, è stato molto preciso: occupare, per una profondità di 30 chilometri, una parte della Siria, a qualsiasi costo. E i generali stanno eseguendo l’ordine ricevuto, nonostante la resisstenza dei curdi siriani, privi di quell’armamento necessario per fermare un esercito agguerrito come quello turco. In questa ” guerra” scatenata, non appena i militari USA hanno lsciato la Siria del Nordest, un ” ripiegamento” che i soldati, a stelle e strisce, devono ancora completare ma, confermato e sollecitato dal Presidente Trump. I turchi colpiscono e non fanno prigionieri. Ed infatti, insieme ad altri 9 civili,  è stata trucidata la nota attivista, dei diritti delle donne siriane, Hevrin Kmalaf. La pioggia di proteste contro i turchi non è servita a niente. Intanto da fonte curda c’è una notizia che preoccupa tutti gli Stati. Dal penitenziario dei criminali che hanno combattuto per l’Isis sono fuggiti in 800. “Soldati di ventura” pronti a tutto purchè pagati. Papa Francesco, all’Angelus di oggi ha pregato, ed ha chiesto di pregre per ” l’amata Siria” nuovamente in una guerra violando la decisione dell’Onu impegnata a garantire l’unità nazionale della Siria. E come era inevitabile, truppe siriane di Damasco sono in movimento verso Nord. La richiesta dei curdi è stata accolta da Assad, in virtù di un accordo assunto in precedenza ma anche per difendere i confini nazionali. Se non prevarrà il buon senso lo scontro tra i due eserciti sarà inevitabile e gli altri Stati della Regione non potranno rimanere a guardare.

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