Corinaldo – Ancona – Strage in discoteca dove lo Stato non c’era!

Corinaldo, piccolo centro nell’anconetano, una grande discoteca, un trapper che fa impazzire i giovanissimi: 6 morti, 16 ricoverati in codice rosso, tantissimi e feriti ed uno Stato che non c’è.  Questa la miscela del massacro se si consente la continua violazione delle leggi. Basti una sola considerazione. Nel locale potevano trovare posto solo 870 persone ed invece i biglietti venduti, come accertato, sono stati 1480. In questa bolgia qualcuno da identificare utilizza uno spray urticante al peperoncino: è panico! i giovani fuggono verso le uscite di sicurezza in massa e, fuori dal locale cede una balaustra, che non regge all’urto dell’enorme quantità di giovani, che si accavallano l’uno sopra all’altro, o l’uno che spinge l’altro. Ecco i morti calpestati come accade sempre su chi cade o viene spinto. La Procura con la solita laconica comunicazione:” …omicidio plurimo colposo. L’inchiesta è aperta”. Ci si deve domandare e pretendere una risposta esaustiva: ” C’ è un organismo che deve controllare gli accessi o comunque garantire la sicurezza oppure no?”. E se c’è venga immediatamente sospeso dalle funzioni in attesa di giudizio. Non è possibile vedere i servizi, delle tante televisioni nazionali, confezionare persino  speciali, per mettere in evidenza quello che doveva mai accadere se lo Stato ci fosse,  con le sue strutture territoriali, non per ” soffocare” ma per  garantire sicurezza. La tragedia poteva essere evitata solo se chi doveva fare il suo dovere l’avesse fatto. Non si lasciano 1480 giovani per lo più minorenni, non sappiamo se è vero, ma è una testimonianza,  anche ubriachi, alla loro totale incoscienza tipica degli anni verdi.

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