Firenze – Conte:” Gregoretti? Affare di Salvini”. ” L’ex ministro:”Ci vediamo in tribunale”

Nuovo scontro tra il Premier Conte e l’ex ministro per gli Interni Salvini. La commissione per le immunità, con i voti della Lega, ha dato il via libera per far processare il loro leader dalla magistratura ordinaria. Come noto la maggioranza non si è presentata per non dare un vantaggio elettorale al leader del carroccio, alle regionali di domenica prossima. Salvini se l’è preso lo stesso ma, comunque se il leader del Carroccio sarà processato o meno, lo deciderà l’Aula e nessun al tro. Il Premier ha in profonda disistima il vertice della Lega, e lo ha dimostrato sin da quando si frantumata la coalizione M5S – Lega. Alla richiesta di dire se è possibile che lui, Presidente del Consiglio non sapesse nulla di come sono andate le cose per la nave ” Gregoretti”, il Premier ha risposto:” Ho chiarito per quanto mi riguarda il mio ruolo, non posso che ribadire che la Presidenza del Consiglio è stata senz’altro coinvolta come sempre nella redistribuzione dei migranti. Mi è stato chiesto , com lio staff diplomatico l’ho fatto sempre di lavorare per la redistribuzione. Poi la decisione specifica , se sbarcare, in quale momento, in quale ora, era competenza del ministro Salvini che l’ha rivendicata pubblicamente. Sono fatti, anche documentali, che verranno senz’altro valutati in sede parlamentare”. La risposta di Salvini è stata più che decisa, durante il suo comizio elettorale a Poretta, commentando il lancio Ansa in diretta:” Se mi chiamano in tribunale – siccome non sarà un processo ad un uomo, ma un processo ad un’idea di un’Italia bella, sicura e libera, in tribunale- ha proseguito Salvini –  aspetto anche voi. Sono il primo politico ad essere felice se  lo mandano a processo perchè devono avere paura quelli che hanno fatto qualcosa di sbagliato e non chi ha fatto qualcosa per il giuso”. Il problema è più che aperto. Far processare Salvini perchè avrebbe strumentalizzato politicamente sia il caso della ” Gregoretti” ed ora di far votare sì al processo dai suoi parlamentari può essere fuori discussione. Ma in politica non si vince facendo processare un avversario politico ma battendolo con la scheda. Le regole non scritte sono queste e chi fa politica da sempre lo sa meglio di chi oggi è in maggioranza. Percorrere altre strade si può rivelare molto dannoso per gli elettori che sono molto attenti, più di quanto si creda, al fatto di tentare di far condannare un leader per farlo fuori dalla vita politica. Il Premier Conte sostiene che, anche dopo le regionali non tornerà a fare il professore, è una sua scelta di vita. Certo è che da come si muove e da come agisce ha la stoffa per fare il politico senza più tornare a fare il professore. Ma per raggiungere questo obiettivo non troverà una strada spianata come quella che ha ora. Si guardi intorno e se scende di un gradino dal suo piedistallo si accorgerà delle enormi difficoltà in cui versa il M5S, oggi ne sono usciti altri due, delle difficoltà che albergano nel Pd dove solo in parte è per stare al governo e pochi lo vedono ancora Premier. nzi si potrebbe dire che proprio il suo ex ministro, il rozzo padano dell’oltre Po, gli sta garantendo la per manenza a Palazzo Chigi.

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