Genova – Città massacrata da errori urbanistici e speculazione

E’ indispensabile, purtroppo ripetersi: Genova è una città nell’arco di decenni, amministrata malissimo dove sono stati commessi, errori macroscopici, per favorire la cementificazione di un territorio che non è sta to rispettato affatto. Lo scrissi, dopo la tracimazione del acque del torrente tombato ( sic) per consentire, lo sfruttamento di suoli, altrimenti di scarsissimo valore. In quella circostanza gli esperti rilevarono che a monte della città che si apre, come un’anfiteatro sul suo porto e zona bassa, non era stata costruita nessuna infrastruttura, come canali di gronda che avessero il compito di convogliare le acque, ad Est ed Ovest del centro urbano, verso il mare. Le amministrazioni che si sono succedute, dal dopoguerra in poi non hanno tenuto in alcun conto che su un territorio così difficile si dovevano consentire l’insediamento di pochi un nu mero limitato di abitanti, valorizzare al massimo il porto, nella storia vero volano economico della città. Ed invece, tra non poca meraviglia, in un viaggio a Nizza, sono passato sull’ A 10 e sul  tratto crollato. Nell’im boccare il lungo viadotto, guidava un mio caro  amico, mi accorsi che si passava sopra le case, non su una casa ma su tantissimi fabbricati, coperte dal tetto da una strada a scorrimento veloce. Ovviamente, in quella circostanza non pensai a nessun pericolo ma, alla stramba decisione di un Comune che, per agevolare uno sfioccamento veloce del traffico automobilistico, impensabile nel centro urbano, non è riuscito ad immagi nare una tangenziale. Certo un tratto di autostrada che passasse, a monte del suo territorio, comunque fuori dalla zona urbanizzata. Da questa miope realtà, oggi drammaticamente evidente, le amministrazioni ci viche hanno commesso errori incredibili e si è servita, di urbanisti discutibili, per scelte non ardite ma assurde. Oggi non è tardi per rimediare, non è tardi per evitare ricostruzioni in acciaio sui tetti delle case, che solo in parte verranno abbattute, non è tardi per decidere di attuare un progetto che consenta, alla città di non degradarsi, di far vivere degnamente tutti i suoi abitanti. Genova va salvaguardarla dai pericoli di in combenti, dei cambiamenti climatici, che provocano piogge molto intese ( bomba d’acqua ), che hanno poco a che vedere con alvei di corsi d’acqua tombati destinati ad impedire il libero deflusso delle acque meteo riche- Bando alle polemiche politiche. La Superba deve affrettarsi a trovare il coraggio di riconoscere gli errori e correre ai ripari.

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