Genova – Un anno dal crollo del ” Morandi”. Un grido:” Giustizia!”

alle 11,36 Genova si è fermata, così come la commemorazione ad un anno dalla tragedia del crollo,, del Ponte Morandi costata la vita a 43 innocenti. Campane a morto, sirene della navi hanno lace rato l’aria e i clacson dei tassisti si sono fatti sentire in tutta la città.Prima della Messa officiata dal cardinale Bagnasco, il Capo dello Stato ha abbracciato tutti i parenti delle vittime, anche se una parte ha rifiutato la partecipazione, alla ” passerella” dei politici. La  delegazione, di amministratori ed ex di Autostrade Italia, presenti alla commemorazione, sono stati invitati ad allontanarsi. I parenti delle vittime non li volevano tra i partecipanti. Una commemorazione molto sentita ed estremamente sobria. Hanno preso la parola il governatore della Regione Toti e il Premier Conte. Tutti e due, molto provati per l’atmosfera che si respirava, hanno confermato che la rinascita è già iniziata e i lavori per la ricostruzione del ponte non si sono fermati nemmeno oggi. Nove pile si stanno già elevando sulle fondazioni, ultimate, tanto da consentire al Premier onte di poter affermare, che a fine aprile del 2020, cioè tra una manciata di mesi, solo otto, il pote in acciaio sarà percorribile. Un vero primato per una città che chiede di tornare alla alla normalità. Indimenticabile rimarrà per i genovesi: le 43 vittime, l’abbattimento di interi palazzi dove risiedevano le famiglie, ora sparpagliate in vari parti della città, un crollo che devastato gli animi dei genovesi, come un cataclisma che poteva essere evitato, tanto che i Procurare si è domandato:” Ma il ponte poteva rimanere aperto? Una brutta storia che ha riguardato una popolazione laboriosa che, ancora oggi, non  crede a quello che è accaduto e che chiede a  gran voce giustizia, che non può mancare, me deve essere l’asse portante in un Paese democratico.

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