Helsinki – Partenza ok Trump – Putin. Il mondo aspetta buone notizie

Il mondo intero guarda ad Helsinki dove, i capi delle due nazioni dotate di elevati arsenali atomici , Trump e Putin, si sono finalmente incontrati. Sulle loro decisioni, continua ad esserci, l’ombra del Russiangate, cioè la presunta interferenza russa nelle elezioni presidenziali americane tra Trmp e Clinton. Il capo del Cremlino ha smentito, ancora una volta, che ci sia stata un’azione russa nelle presidenziali USA  ed ha aggiun to;” Se ci sarà chi tirerà fuori documenti inventati i nostri servizi di sicurezza, russi ed americani, saranno in grado di dimostrare che sono falsi. Non abbiamo interferito e non lo faremo mai”. Il Presidente Putin -ha continuato a rispondere ai giornalisti: ” Crimea? Il problema è chiuso dopo il referendum conforme alla legge”. Di diverso avviso Trump:” L’annessione è illegale”. Trump ha colto a volo una domanda per ribadire:” La campagna elettorale per le presidenziali è stata onesta. Ho battuto Hilary Clinton, grazie solo ai voti degli americani. Il Russiangate ha solo messo in difficoltà le relazioni tra le due più importanti potenze nuclea ri”. Il clima che ha dominato, due ore di faccia a faccia, è stato improntato alla distensione. Non a caso c’è una battuta di Trump che dice tutto:” Non siamo andati d’accordo negli ultimi anni ma credo che avremo buoni rapporti in futuro. Andare d’accordo con la Russia è cosa positiva non negativa. Il mondo ci sta guardando – ha aggiunto il Presidente Trump – ed è bello essere qui con te. Credo sia stato un buon inizio”.  Non c’è dubbio che questo incontro,  Trump – Putin, può essere la porta d’accesso ad un periodo di prosperità e crescita, non solo per i loro Paesi ma per tutto il mondo. Putin ha insistito sul concetto di crescita economi ca per far stare meglio il suo popolo”. Occupazione e lavoro sono all’ordine del giorno dei due presidenti. Bisognerà vedere come si svilupperà il loro rapporto e quale il nuovo ruolo che l’Unione europea potrà, se sarà in grado, di recitare in questa auspicata nuova realtà. Sarebbe un errore se gli Stati europei si muovessero, come sta facendo la Germania, in modo autonomo. L’Unione se c’è deve procedere per cogliere questa occasione di crescita per tutti i 28 Paesi Ue. Ma forse non sarà così: le differenze tra i diversi Stati si stanno palesando sempre di più, non soltanto sul problema migranti. Le previsioni per le elezioni europee del 2019 sono a favore dei partiti ” sovranisti” il che potrebbe determinare situazioni imprevedibili in Europa.

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