Istanbul – Giornalisti condannati all’ergastolo. La Turchia è fuori dai Paesi democratici

Il Presidente Erdogan sta allontanando, il suo Paese, non solo del’Ue ma anche dalla Nato. Una nazione non può vivere di “rendita” per la sua posizione strategica: la tecnologa avanzata lo ha dimostrato ampiamen te, La condanna all’ergastolo dei giornalisti turchi è un segnale molto inquietante. Questi colleghi, non hanno preso parte attivamente al fallito colpo di Stato ma hanno, scritto e documentato, dove sta andando il lo ro Paese, sotto il tallone di Erdogan. Hanno scritto, in piena libertà e responsabilità, che un Paese o è democratico o non lo è. E quando il compito della polizia diventa tale, da non consentire manifestazioni con tro il potere in carica; quando chi è arrestato sparisce, anche dalle carceri, e quando non c’è più la libertà di esprimere un dissenso, peraltro più che giustificato, si va verso una intollerabile dittatura. Erdogan ha mar ciato, velocemente, in questa direzione e la, sua magistratura, ha toccato il fondo condannando all’ergastolo uomini liberi, che non avevano scritto false notizie, non avevano detto nulla di non dimostrato ma si era no schierati, con grande coraggio, per ottenere che il potere, incarnato da questo strano Presidente, cambiasse i suoi piani. Questi ergastoli, che hanno colpito i giornalisti che non avevano accettato di rinunciare a dire la verità, ha creato una voragine, tra la Turchia e la Nato e, direi tra la Turchia e l’Italia. Non si può rimanere insensibili quando, colleghi, vengono condannati al carcere a vita. E’ impossibile non elevare grida di vera protesta, non si può evitare di chiedere che, l’ambasciatore turco a Roma, venga chiamato dal nostro ministro per gli Esteri, per una protesta formale, così come dovrebbero fare tutti i Paesi, Stati Uniti com presi. In questo caso, ( Reggeni) non può prevalere nessun’altra ragione o affare di Stato. Bisogna far comprendere che la condanna dei giornalisti, impedisce all’Italia di dialogare con un Presidente che, da tempo, dimentica la regole per rimanere nella società dei Paesi democratici.

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