Lione e Nantes – Scontri Gilet Gialli – polizia. Turismo in pezzi

I Gilet Gialli, non hanno intenzione di mettere fine alla protesta, contro il governo e il Presidente Macron. Oggi le città interessate sono state Lione e Nantes. Gli scontri sono stati durissimi nelle due città, dove i manifestanti hanno scagliato, contro le forze dell’ordine, in assetto antiguerriglia,  sassi che non hanno  risparmiato, sia  gli agenti e sia le vetrine dei negozi, mandate  in frantumi. Così come c’è stata, una sistematica  distruzione degli arredi urbani e insegne stradali. La prefettura di Lione ha emesso un comunicato per precisare che:” c’erano elementi radicali violenti con i volti coperti da passamontagna e fazzoletti oppure da striscioni”. La reazione della polizia è stata più dura: ai gas lacrimogeni sono state aggiunte granate assordanti. Nelle  due città non è stata la polizia ad effettuare cariche ma, sono stati i dimostranti, ad attaccare i poliziotti. Il risultato di questi scontri  determina il caos. I residenti, dei due centri, sono rimasti in casa ed i commercianti si sono guardati bene ad alzare le serrande. La polizia sostiene che, man mano che passano i sabati, cioè giornate dedicate da mesi alla guerriglia urbana, il numero dei Gilet Gialli tende a scendere: oggi i manifestanti, erano in tutto 2.700. Non è possibile confermare se, la polizia dica il vero o meno,  certo è che, dietro chi scende in piazza, ci sono milioni di francesi che appendono, alle finestre o agli specchietti delle auto, i Gilet Gialli, come segno di condivisione delle richieste dei dimostranti. Soprattutto questo “movimento” che non ha un capo politico, è alimentato da una folta partecipazione femminile. Il fatto che dovrebbe impensierire, il Presidente Macron, è che la protesta dura da 26 sabati e che le elezioni europee sono alle porte. Infine è inutile negare che il danno d’immagine che sta subendo la Francia è notevole. Le disdette, per il turismo estivo a Parigi, presso stano  giungendo alle agenzie. Il turista, in genere sceglie località bellissime, come lo è Parigi, ma alla condizione che ci sia ordine e non si corra il rischio, in pieno centro, come lo è l’arco di Trionfo, di trovarsi in mezzo a disordini, con la polizia da una parte e i dimostranti dall’altra.

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