Il disastro May si sta per abbattere sul Regno Unito e sull’Unione Europea. Dopo la seconda bocciatura, ottenuta per Brexit dai Comuni, c’è da temere che la Gran Bretagna si avvii inesorabilmente verso il no deal. La premier May non ha nessuna intenzione di tornare sui suoi passi, ed una soluzione appare molto difficile e comunque complicata, meno quella di far rimanere il Regno Unito, nell’Ue con grande scorno per la May che vuole rimanere al suo posto, per continuare un battaglia persa, non solo per l’opposizione ma anche per buona parte dei Tory, cioè del suo partito. L’Unione Europea oggi ha iniziato, un dovuto pressing, perchè il Regno Unito decida cosa vuole fare. La May pensa di aumentare, del 12% i dazi sulle merci importate, ma le associazione dei commercianti, si sono già dichiarate insoddisfatte e contrarie perchè il provvedimento non sarebbe sufficiente. L’Ue, dal canto suo sta assumendo decisioni sia per salvaguardare gli interessi dell’Irlanda del Nord e sia quelli, degli studenti che studiano in Gran Bretagna, con l’Erasmus. In Italia l’allarme è elevato per le esportazioni che, in caso di no deal, subirebbero danni molto elevati. Intanto il ministro del Tesoro inglese, ha già tagliato il Pil del 2019 dall’1,6 all’1,2% con previsione di ulteriori tagli. Il pranzo al Quirinale che si è tenuto, sull’argomento Brexit, ha visto intorno al tavolo oltre al Capo dello Stato, il premier, i due vice premier e i ministri direttamente interessati. La May ha creato una situazione talmente imponderabile, nel Regno Unito e nei Paesi Ue, che fare previsioni è, come minimo, azzardato. Certo è che l’Unione Europea è fermissima e reagirà ad ogni mossa della May al di fuori dell’accordo sottoscritto o comunque contro gli interessi dell’Ue.