Londra – Johnson difende il vantaggio ma Corbyn lo insidia. Elezioni inutili?

Il Premier in carica nel Regno Unito, Boris Johnson, cerca di essere presente ovunque, di collegio in collegio, visto che giovedì si voterà. Il leader dei Tory punta decisamente a Brexit e riforme che rammentano, il Regno Unito, alleato   del l’Occidente ma arroccato nella sua isola e ai suoi affari, senza dover rendere conto a nessuno, se non alle istituzioni nazionali. Queste elezioni, per la posizione assunta, dagli irlandesi e scozzesi, potrebbe mettere in discussione il Regno delle quattro Nazioni, mai tanto divise su posizioni non coincidenti. I leader, irlandesi e scozzesi, non vedono quale futuro possano avere, senza far parte dell’Unione Europea e non sono affatto convinti che, gli inglesi, farebbero salti mortali per lo sviluppo delle loro popolazioni, com’è sempre storicamente avvenuto. L’ultimo sondaggio possibile da maggiore ossigeno ai laburisti, di Jeremy Corbyn, al quale viene attribuito un 9% in più ma la maggioranza, prevista dal modello demoscopico usato in Gran Bretagna, che centrò il risultato nel 2017, assegna una vittoria dei Tory che passerebbero, da 68 seggi in più dei laburisti a soli 28, mentre i laburisti nei guadagnerebbe oltre 20. Non ha dubbi nemmeno lo stesso Johnson di aver commesso, una serie di gaffe tutte da riparare nelle ore che mancano al voto, ma il leader dei Tory è fatto così, basta vedere come si dimena con le mani ed il corpo durante i comizi, conferenze stampa o incontri con personalità per capire che la sua personalità è tormentata. E’ un inglese “molto irrequieto” troppo vulcanico. Comunque la vittoria eventuale di Boris, viene affermato nel Regno Unito, potrebbe fargli perdere il potere operativo  nel controllare la Camera dei Comuni,  una vittoria di Pirro quella di Johnson? La rimonta dei laburisti di Jeremy Corbyn c’è stata e prosegue e non si può escludere nulla, se non attendere l’esito elettorale, ormai prossimo. L’Unione Europea è in attesa dei risultati e di sapere quale strada e decisioni assumerà il Regno Unito, l’aria che tira, è quella di non concedere nulla di più del trattato sottoscritto e di non concedere niente davanti alle minacce di passaporti per entrare in Inghilterra e, nemmeno spaventarsi se metteranno sul piatto della trattativa, la permanenza dei lavoratori dell’Unione, attualmente in Gran Bretagna. Se chi vincerà le elezioni si metterà su questa strada troverà l’Unione Europa pronta a  ribattere, colpo su colpo. Il motivo? Non si può fare diversamente: il Regno Unito ha ottenuto molto dall’Unione Europea e se ha deciso di uscire è libero di farlo ma salvaguardando i buoni rapporti con L’UE.

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