La Premier May è alla frutta. Non ha più voce in capitolo nè ai Comuni e nè nel partito conservatore. La ministra Lemdsom l’ha scaricata e si è dimessa prima del ” diluvio”. La Premier ha imbocca to la strada del suo declino nel proporre, a maggioranza, si fa per dire, e ai laburisti un compromesso in dieci punti. Intanto che lei cerca di arrampicarsi sugli specchi si è riunito il “conclave” 1922 dei Tory con l’intenzione di dimetterla, anche se la decisione, se ci sarà, sarà nota soltanto nella giornata di domani. Si starebbe preparando, un vero e proprio golpe all’interno dei Tory stanchi di una Premier che non ha compreso, di aver sbagliato la sua politica, sulla Brexit. Tra l’altro il leader socialista Corbyn, ormai l’ha in pugno, tanto da permettersi di affermare:” La premier non ha autorità, si voti”. La May ha tanto detto e tanto non fatto si è ” incartata” da sola e non sa più, come uscire da una situazione, che non controlla più. Gran parte del suo partito non la segue e non la sente nemmeno nei suoi appelli, con il cappello in mano. I laburisti aspettavano, questo momento, per farla cadere. Ma la Premier cerca di resistere con promesse a destra e a manca senza trovare parla mentari disposti a salvarla. Il Regno Unito non ha mai fatto, in precedenza, una figura così meschina non solo davanti all’Unione Europea, ma davanti al mondo intero. Una leadership finita, quella della Premier, che prima sgombra il campo e meglio sarà per i sudditi della Regina.