Londra – May ottiene il rinvio dall’UE per Brexit… con il cappello in mano

La Premier May ha fatto precipitare, un popolo stimato come quello del Regno Unito, nel ridicolo, tanto de far cambiare l’opinione, persino agli americani, pronti ad aiutare gli isolani. La premier ha ottenuto, dopo otto ore di trattative con i 27 Capi di Stato o di Governo, un rinvio di 6 mesi sulla data stabilita, per Brexit, che scadeva il 12 aprile, cioè domani. I 27 alla fine, stanchi di una May con il cappello in mano, hanno spostato la data al 31 ottobre. Ma Tusk, ha accompagnato questo rinvio con un ceffone, che forse i sudditi della Regina, non avevano mai storicamente preso. Il Presi dente, ha detto rivolto ai parlamentar inglesii:” Ora non sprecate questo tempo ma decidete cosa volete fare, punto e basta”. La Premier May è convinta che  a Westminster troverà una maggio ranza per uscire dalla Brexit, senza produrre sfracelli, al Regno Unito ed anche alla Comunità Europea. Ma c’è di più: se verrà superato il limite di maggio, il Parlamento dovrà approvare la partecipazione alla campagna elettorale, per l’elezione del Parlamento dell”Unione Europea, semmai per uscire a fine ottobre ( sic). Ma che razza di buffonata è questa: concedere proroghe sotto elezioni e dire alla May che, fino all’eventuale uscita il Regno Unito, dovrà partecipare ai lavori, con tutti gli oneri che  devono rispettare, i membri della Comunità. Ha fatto un buon affare la May? Certamente no. I sudditi della Regina erano abituati ad essere rispettati, per la dimostrazione che davano al mondo, come modello di democrazia. Ora invece, proprio nel terzo millennio, la Camera dei Comuni è frazionata in più indirizzi, ed i partiti hanno mostrato scarsa comprensione, dei problemi giganteschi, legati all’uscita dall’Unione Europea. Gli stessi imprenditori, assicurazioni, banche e operatori non sanno cosa accadrà e non possono fidarsi della May che, ha alzato bandiera bianca  davanti si socialisti, affermando lei stessa ed in prima persona, che senza l’opposizione non è in grado di governare. Dimissioni? Nemmeno per idea. E poi la stampa di oltremanica, alle volte si occupano con sarcasmo, delle vicende italiane: ora hanno da scrivere libri e trattati per come sta agendo, fuori da ogni norma, la May, e per come gli europei, Italia Compresa, hanno capito lo stato confusionale che ha colpito partiti e Parlamento.

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