Meseberg – O la quadra per i migranti o l’Ue si spaccherà

Italia, Germania e Francia hanno raggiunto degli accordi, non solo sui migranti. che prevedono la ratifica, del Consiglio europeo, del 28 e 29 giugno prossimi. Questa è la migliore premessa per evitare che l’Europa si spacchi. All’importante problema migranti si vanno ad aggiungere la riforma, economica economica e monetaria,   da realizzare in seguito. Merkel e Macron hanno dichiarato che la ” migrazione la considerano come sfida comune che richiede una risposta europea”. Rafforzamento Frontex, che finora non ha garantito il blocco del flusso, ma la formula nuova è la realizzazione di  piattaforme dove, l’Unione sia presente, e in breve tempo  sia in grado di verificare, chi ha il diritto di approdare nei Paesi dell’Unione e chi invece va, rimpatriato subito, in quanto migrante economico. Il Presidente Tajani in visita al governo austriaco ha sostenuto che l’Unione non è per campi di concentramento ma luoghi di accoglienza, gestiti e protetti dall’Onu, dove non ci siano violenze di nessun tipo. Le premesse per affrontare il problema che finalmente è stato riconosciuto non è soltanto italiano, unitamente a Grecia, Malta e Spagna. L’obiettivo è ridurre il flusso migratorio, rispetto al 2015 del 95% e di aiutare lo sviluppo dell’Africa, da dove partono, la maggior par te dei migranti. Un’ operazione che o viene allestita bene ed è efficace oppure l’Italia sarà costretta, suo malgrado, ad effettuare dei respingimenti molto complessi, una volta che i barconi sono giunti in acque inter nazionali  dove gli scafisti, abbandonano donne, vecchi e bambini, non accompagnati, al loro destino. In queste condizioni ovengono salvati o finiscono per aumentare l’enorme quantità di morti nel cimitero Medi terraneo. L’Ue deve comprendere che non si tratta di budget ma di evitare che, l’organizzazione di uno Stato venga messa a soqquadro da migranti, che non hanno diritto a stare in italia, ma vengono trattati meglio dei connazionali, ultimi per povertà. Una situazione intollerabile che consente, una lettura distorta dell’accoglienza dovuta, a chi fugge da guerre, e persecuzioni. Con u n margine così limitato di migranti sarà possibile una gestione umana. purchè distribuiti equamente in tutti i Paesi dell’Unione. Certo la Merkel ha il problema del ministro Csu, Horst Seehofer, che non vuole nè i migranti che già sono in Germania e nè quelli che arriverebbero dalle quote future. Ma questi problemi, non solo tedeschi, vanno risolti dai singoli Stati.

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