Napoli- Di Maio ” Il M5S sarà partito”. Aggredito dai picchiatori reporter delle Iene

Il capo politico del M5S, Di Maio, ha colto l’occasione, prima che la festa dei dieci anni del Movimento, volgesse al termine, di dialogare con quanti affollavano il vasto piazzale della Mostra D’Oltremare. Il ministro per gli Esteri, ha spiegato che, non sono state fatte alleanze con il Pd ma patti civili, e che, se la coalizione  dovesse vincere in Umbria, dal governatore alla Giunta, non ci sarebbe nessun politico. Di Maio, ha anche ribadito che il M5S, cambierà strate gia e diventerà un partito, con 80 responsabili in tutte le Regioni, per quella operazione di radicamento sul teritorio necessaria per poter fare politica. Grillo e Casaleggio, in estrema sintesi, sia pure a malincuore, hanno capito che l’idea di vincere da soli le elezioni ed attuare, la totale riforma dello Stato non è possibile, senza essere presenti nelle città e nelle Regioni. Il Movimento si trasformerà, questo è il fatto che va messo in evidenza, in un partito vero e come lo sono tutti gli altri. Il ministro ha precisato che il M5S è al  governo perchè costretti ma ci saremo fin quando potremo fare delle riforme importanti per gli italiani. Il capo politico dei 5S, non poteva mancare di enumerare le riforme fatte, grazie al voto ottenuto alle politiche del 2018: ultima quella di aver ridotto il numero dei parlamentari da completare, con la riforma, del sistema elettorale. Ma Di Maio ha battuto molto, davanti ai tanti che avevano ricevuto il reddito di cittadinanza, sulla galera da usare per i grandi evasori che non sono i commercianti. “Sì – ha soggiunto il capo del Movimento – galera e confisca di tutti i beni. L’attuale sistema era troppo comodo: se evadevi 100 pagavi, con una trattativa 50, e all’evasore rimanevano sempre il 50 del non dato allo Stato. Noi prevediamo invece, di far pagare tutto, di aprire le carceri ai grandi evasori e di confiscare il frutto del maltolto agli italiani”. L’ovazione da stadio inevitabile. Il ministro per gli Esteri, anche se perdente, in quanto alle politiche portò il M5S al 33% per ottenere alle europee solo il 17%, ha dimostrato di essere, perfettamente in sella, nella “sua” Campania. Ma è accaduto, quello che può essere tollerato, in nessuna assemblea politica: è stato aggredito, con pugni e schiaffi il collega Filippo Roma delle Iene, che aveva ottenuto l’ok della Raggi, per una brevissima intervista. Un gruppo di facinorosi prima  hanno insultato Roma con ” Venduto”, ” Schifoso”, ” Ti ha mandato Berlusconi” e poi sono passati all’aggressione fisica. Questo è un fatto gravissimo: quando si aggrediscono i giornalisti, non si colpisce l’uomo ma si offende la democrazia e si impedisce la libertà di espressione. Così iniziarono i fascisti e così hanno agito anche quanti sono nel Movimento. Attenzione, questi sono i  sintomi preoccupanti che vanno denunciati per avvertire gli italiani che sono già spuntati i picchiatori targati M5S. Non è un problema di scuse ma di libertà negata il che è molto, molto grave.

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