Nocera Inferiore: Bimba di 8 mesi arriva morta in ospedale. Violenze sul corpicino

La nostra cultura, rispettosa e attenta ad allevare i figli, nel miglior modo possibile, con il passare del tempo è andata in pezzi. Così come è andata in pezzi anche, la coppia di moglie e marito, che invecchia insieme con il vincolo del matrimonio per amarsi, rispettarsi con reciproca assistenza. La nostra cultura di rispetto della vita, finchè morte naturale non avvenga, come una pialla per dirla alla Totò, ora è stata sostituita: con omicidi tra coniugi e, in molti casi, in omicidio – suicidio per svariati motivi, compresi quelli futili. La nostra cultura, quella dei nostri nonni e dei nostri genitori non esiste più e per noi: adulti, anziani o vecchi è diventato difficile ” assorbire” notizie di genitori che uccidono i loro figli, li strangolano o peggio li fanno morire lentamente picchiandoli selvaggiamente. I “casi” sono ormai troppi tanto che, dovrebbero indurre i legislatori a rendersi conto, con l’aiuto di esperti, che è accaduto qualcosa di tale gravità da travolgere, la nostra vera cultura.La vita di una bimba, per parlare dell’ultimo caso, di soli 8 mesi non vale nulla, tanto da giungere all’ospedale di Nocera inferiore, ormai priva di vita. I medici sul piccolo corpicino hanno rinvenuto: lividi, echimosi e persino escoriazioni. Un omicidio da brivido come sospetta la polizia. Il sindaco ha dichiarato che i servizi sociali sapevano ed avevano fatto visita a  questa famiglia, così come tutti sapevano che l’uomo, fuggito da una comunità aveva problemi di tossicodipendenza. Questo individuo, picchiava anche la moglie, che non ha mai presentato alcuna denuncia ma tutti sapevano. Il primo cittadino, Nunzio Carpentieri si dichiara sconvolto per quanto accaduto. Lo si può credere, anche se non si comprende per quale motivo non sono stati allontanati i figli da una casa ” bolgia infernale” dove regnava terrore e, botte per tutti, persino per una bimba di otto mesi. Una società per definirsi civile, non deve pensare solo alle grandi opere ma occuparsi  della salute delle famiglie e delle proteggere, le nuove generazioni, mettendole al riparo da genitori che non sono in grado di allevare i figli. Si sta facendo strada la cultura della violenza, della tortura di piccoli indifesi. Bastano gli esempi, oltre le mura domestiche, di quanto accade in troppi asili nido, dove i bimbi subiscono violenze di ogni tipo, in strutture pubbliche. Guardiamoci intorno e domandiamoci cosa sta accadendo, per correre ai ripari non domani, ma oggi. La misura dei fatti deve diventare un SOS per tutti. I tempi sono cambiati? Ma non è un motivo per ignorare i fenomeni perversi ed assumere tutte le difese possibili per prevenirli.

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