Parigi – Celebrata la fine della Grande Guerra con 72 Capi di Stato o governo

Grande celebrazione in Francia nel giorno, del centenario, della fine della I Guerra Mondiale. Alle 11 in punto tutte le campane di Parigi e dei luoghi simbolo della fine della Grande Guerra, costata un milione e 400 mila caduti, tra militari e civili, hanno suonato per unire nuovamente, la grande coalizione, che sconfisse l’esercito austro-ungarico. Il Presidente francese Macron e la Cancelliera Merkel hanno guidato, il corteo  composto da 72 Capi di Stato e di governo, presente anche il Presidente della Repubblica italiana, Mattarella. Il corteo si è diretto verso l’Arco di Trionfo dove tutti, si sono soffermati, come un impegno mondiale che le guerre non si facciano più. Una commemorazione solenne della fine del sanguinoso conflitto, combattuto con armi moderne per quell’epoca e, persino, con dall’uso di gas asfissianti fino all’arma bianca. Presente anche il Presidente della Russia Putin, giunto con leggero ritardo sull’ora stabilità per incontrarsi all’Eliseo. Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, non è andato al corteo ma l’ha seguito in Cadillac, chiaramente, (si spera ), per motivi di sicurezza. Una donna con il petto nudo, al passaggio del Capo della Casa Bianca, è riuscita a superare il cordone di sicurezza della polizia, per far leggere a Trump la scritta:” Ipocrisia”. Forse qualcuno dovrà spiegare, agli italiani e alla storia, per quale motivo questa celebrazione, davvero mondiale, della fine della Grande Guerra si è svolta in Francia, dove gli onori di casa li ha fatti il Presidente Macron quando, il Grande Conflitto fu vinto, soprattutto dall’Italia, non solo per il tributo di sangue, ma anche per aver portato a termine il suo Risorgimento, con la conquista di Vittorio Veneto e Trieste nonchè dell’Istria. Obiettivi decisivi per ottenere, l’unità degli italiani e una maggiore sicurezza dei confini, verso l’irrequieta Europa dell’epoca. Il Presidente Mattarella è andato all’Eliseo, come un invitato qualsiasi e questo secondo piano, assegnato al nostro Paese, non può che lasciare perplessi. Non per quello che non siamo mai stati, cioè potenza militare mondiale, ma per le ragioni storiche che videro i ” cafoni” meridionali e la classe media italia, divisi politicamente, ma che si batterono insieme con grande eroismo e abnegazione fino alla vittoria, ancora una volta… negata.

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