Parigi – La rivolta dei “Gilet Gialli” colpisce Macron

La rivolta dei “Gilet Gialli” non ha precedenti nella storia del web. Ad iniziarla è stata, una giovane donna sconosciuta, che ha postato su Facebook un filmato per dire “no” all’aumento delle tasse sulla benzina. A Parigi, negli ambienti governativi si sono chiesti, chi è, cosa fa e a quale partito appartiene. La risposta della gendarmeria è stata lapidaria:” Non è nessuno e non appartiene a nessun partito”. Lo sgomento è stato immediato e la domanda una sola:” si può fermare?”. La risposta ” impossibile”. I francesi hanno risposto al “no”della tassazione, della sconosciuta, con una partecipazione che tende ad aumentare. I dati, che forniscono la lettura del fenomeno nato sul web, sono questi: circa 300 mila i manifestanti, i blocchi stradali sabato scorso 2000 e 150 domenica. Le città messe a soqquadro non si contano, Parigi compresa. Il bilancio: una donna deceduta, 500 i feriti di cui 15 gravi e i fermati, sarebbero 30 ma c’è chi smentisce, questo dato fornito, dalla gendarmeria. Nessuno sa fare previsioni su come andrà a finire. I francesi non intendono deflettere, ed hanno bloccato gli accessi, ad alcune raffinerie e depositi di carburante. Oggi è partita la richiesta dei “no”:” Vogliamo essere ricevuti all’Eliseo dal Presidente Macron”. La risposta, del Primo Ministro Fhilippe. raggelante:” Siamo all’ascolto del no all’aumento della pressione fiscale. La rotta non cambia se si alza il vento”. E i “Gilet Gialli”, senza un coordinamento, capi e colore politico hanno ribattuto:” La lotta non si fermerà: sabato e domenica sarà guerra”. La Francia è questa ed i francesi e il loro spirito non è cambiato dalla presa della Bastiglia. Chi governa dovrebbe saperlo.

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