Parigi – Macron e Conte. Se tiene buon accordo sui migranti

Dopo la tempesta diplomatica, tra Italia e Francia, per il caso Aquarius, il Presidente Francese, Macron  e il Premier italiano Conte, durante il lungo colloquio si sono trovati d’accordo, sulla strategia complessiva. Impedire gli sbarchi con hotpost, nei Paesi di origine e in Libia, per l’identificazione e non far partire i migranti.  I due leader, hanno convenuto, che una volta che uomini e donne sono sui barconi diventa difficile gestire la situazione. Italia e Francia lavoreranno insieme per ottenere  il potenziamento di Frontex e la modifica dell’accordo di Dublino. Inoltre la suddivisione dei migranti, percentualmente,  dovrà avvenire in tut ti i Paesi dell’Ue. Sia Macron sia Conte hanno sfoggiato sicurezza, nel cercare una soluzione, ad un problema non solo italiano e dei Paesi più esposti. Tutto chiarito? No. Conte ha ribadito di aver condiviso la deci sione del suo ministro all’Interno, di fermare l’Aquarius, ed organizzare il trasferimento dei migranti in Spagna, dopo l’ok del Premir spagnolo Sachez. Macron ha ribadito che, decisioni così importanti, le assume il Capo di Stato o di Governo. Ha prevalso nell’incontro la necessità di affrontare il problema migranti insieme e di diventare trainanti nel’Unione europea. Macron è molto perplesso, sull’asse anti migranti, Berlino, Vienna, Roma perchè, questi assi, ” non hanno mai portato fortuna”. Conte ha trovato un alleato determinato, a superare l’attuale situazione molto difficile, visto che in Libia ci sono e stanno giungendo altre decine di miglia di migranti e le decisioni non possono tardare. Tra l’altro, proprio oggi è stato chiarito anche a Bruxelles, che i Paesi dell’Unione non possono accogliere tutti ma che è necessario intervenire in Africa per ottenere che la vita in quei Paesi sia migliorata per infrastrutture e lavoro. C’è da inventare, un moltiplicatore economico nel Continente africano, capace di utilizzare le risorse inviate dall’Unione che vanno gestite oculatamente e non a pioggia. Si deve dire che, l’ex ministro Minniti, aveva operato bene ed aveva già ottenuto un buon successo sul piano delle partenze. Non si vede perchè, politica a parte, non si sfrutti il lavoro già fatto, in Libia e Niger, invitando l’ex titolare dell’Interno a collaborare. E’ stato investito, denaro del popolo italiano, e anche se ora c’è un altro governo si faccia in modo che quelle risorse siano utilizzate con lo sfruttamento degli stessi canali già attivi

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