Perugia – La governatrice, indagata, rimane in carica con il suo voto!

Quanto accaduto, al Consiglio regionale dell’Umbria, ha mandato in tilt il Nazareno. Nessuno si aspettava, che il governatore dopo lo scandalo della sanità, con arresti ed indagati, Presidente Ca tiuscia Marini compresa, rimanesse al suo posto, di Presidente della Regione, come se nulla fosse. Anzi, la cosa che va oltre ogni comportamento etico, è che tra gli undici voti utili per salvare: govenatore,  giunta e legislatura c’è stato, anche il voto, della stessa Marini. Un ko, per il partito democratico, che sta cercando di risalire una china difficile, che lo ha visto, oltre che diviso anche in difficoltà, per l’Aventino scelto da molti ex dirigenti  e per la perdita sostanziale di voti. Zingaretti, nuovo segretario, con un congresso ” unitario”, dopo lo scandalo della sanità, ha parlato lungamente, con il governatore della Regione Umbria è l’aveva trovato, quale indagata, disponibile a lasciare la carica e quindi, far tornare gli umbri, alle urne. Ma i desiderata di Roma non hanno trovato accoglienza a Perugia, dove oltre la metà del gruppo, per motivi palesi di non perdere posti e prebende, conseguenti alle dimissioni della governatrice, si è opposto. Ed infatti l’incontro tra il commissario regionale umbro, avvenuto due giorni fa a Roma, era andato male. I consiglieri avrebbero votato contro, le dimissioni del governatore Marini e lo stesso Presidente della Giunta, ha votato contro, l’impegno preso, con il segretario Zingaretti, di dimettersi. Nulla di nuovo sotto il cielo dei partiti italiani: è accaduto in tutti i partiti ed ora a pagare, lo scotto della vergogna, spetta al Nazzareno. Catiuscia ha resistito a tutte le pressioni nonostante la sua carica è ormai  bruciata dal pesante scandalo della sanità umbra. Il Presidente del partito Paolo Gentiloni ha affermato durante un comizio in Umbria:” Non si può e non si deve tornare indietro”. Un appello che è rimasto inascoltato, nonostante il pieno riconoscimento alla Marini, di aver sempre operato bene tanto da far risalire in quota il centrosinistra. Tutti i tentativi sono falliti ed ora c’è, chi nel Pd di Roma, pensa a buttare  fuori dal partito l’intero gruppo regionale, non dopo, ma prima delle elezioni europee. L’occasione di stroncare il Pd non l’ha persa, il vice premier Di Maio, in un comizio tenuto oggi a Reggio Emilia,  con l’affermare:” In Umbria alla Regione è accaduto un fatto vergognoso. Il governatore indagato, per il pesante scandalo della sanità, è rimasto al suo posto grazie al suo stesso voto utile, per rimanere in carica. Ecco cos’è il Pd di Zingaretti”. Ogni commento è lasciato ai lettori.

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