Roma – 2019 ” Anno orribilis” per la magistratura. Riforma subito!

il 2019 è l’anno orribilis per la magistratura. Paolo Borsellino non sarebbe stato ucciso da chi ha indicato il ” pentito” Vincenzo Scarantino, sarebbero all’ergastolo sette innocenti. La Procura di Messina è certa che ci sarebbe stato un depistaggio ed ha iscritto, nel registro degli indagati, tre magistrati: l’ex pm Anna Maria Palma, e Carmelo Petralia che indagavano, in pool, sulla morte di Paolo Borsellino, di cui faceva parte anche il magistrato Nino Di Matteo. Il prossimo 17 giugno verrà eseguita, davanti al Racis, un’accertamento tecnico con attrezzature, altamente sofisticate e modernissime, per riversare 19 vecchi nastri cioè, tutta l’istruttoria avvenuta dopo la morte del magistrato massacrato, sotto l’abitazione della madre, con la dinamite. Ed oggi c’è la notizia che il Procuratore generale, Riccardo Fuzio, ha promosso l’azione disciplinare nei confronti dei quattro togati, membri del Csm, che fatta eccezione per Pierluici Morlini che si è dimesso, si sono solo autosospesi. I magistrati colpiti dall’azione disciplinare si sono incontrati, questo è certo, con l’ex presidente dell’ASM, Luca Palamara e con i deputati del Pd  Cosimo ferri e Luca Lotti per “orientare” le nomine dei procuratori di Roma, Viterbo e Brescia. Intanto che i magistrati vanno all’assalto con l’arma bianca, per combattersi tra le  diverse correnti, ed assicurarsi le nomine che contano, il Presidente Mattarella, ha preso le distanze, dall’ex ministro Lotti che in alcune occasioni, avrebbe affermato di avere dalla sua parte il Capo dello Stato. Mattarella ha smentito, in forma diplomatica Lotti nel precisare che, non è mai intervenuto per nomine e precisare che l’ultimo incontro, con l’esponente del Pd, risale per una visita di congedo, come avviene ogni qual volta un ministro si dimette, all’agosto del 2018. Una, smentita – sberla pesantissima, che pone Luca Lotti all’indice, tra i politici, per credibilità zero. L’anno orribilis della magistratura non è terminato, altre nubi di addensano all’orizzonte, per il semplice motivo che è impossibile che altri togati non sapessero dell’azione di Palamara, che altri non  erano a conoscenza dei depistaggio e dei massacri dei giudici, Falcone e Borsellino, o degli accordi tra gruppi, di magistrati e politici, per garantirsi protezioni a vicenda. Le verità che stanno travolgendo, una parte della magistratura, sono devastanti tanto che, la riforma di questo potere dello Stato, non è più rinviabile ed anzi è ritenuta urgentissima.

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