Roma – A 24 e A25: è guerra tra Strada Parchi e ministero Infrastrutture

Il ministro alle Infrastrutture Toninelli ha dichiarato:” Sono preoccupato per lo stato delle autostrade A 24 e A 25, cioè quelle abruzzesi, date in concessione alla Socientà Strada dei Parchi, che ha immediatamente reagito. Così, dopo 12 ore, dall’affermazione allarmata del ministro, il vicepresidente della concessionaria, ha inviato una diffida di questo tenore:” Sbloccate i 192 milioni  per la messa in sicurezza dei viadotti, sen za induci e comunque entro e non oltre 5 giorni. Provvedete all’all’atto autorizzativo teso a consentire l’avvio dei lavori urgenti, o comunque ritenuti necessari, con ogni conseguente responsabilità in caso di ulterio ri  ritardi e/ o espresso diniego”. Inoltre Mauro Fabris, vice presidente della concessionaria, ha precisato:” Non bisogna creare allarmismi, Strada dei Parchi è sicura tenendo conto che in Italia il 60% delle infra strutture  non sono antisismiche”. Infine c’è anche l’intervento di Gabriele Nati, direttore tecnico della Strada dei Parchi che fornisce spigazioni, sia sui ferri esterni che si ” sfogliano”, quando all’interno ci sono 400 ferri che reggono e sui pilastri, oltre una certa altezza, realizzati vuoti, ispezionabili, con apposite porte d’ingresso e che non temono nulla dall’acqua piovana. Infine non è nemmeno mancanto una messa a punto dell’ex cao della protezone Civle,  Guido Bertolaso, che ha dichiarato:” I soldi per intervenire ci sono: è solo un problema di burocrazia. Insomma il ministro Toninelli eviti di parlare ed agisca”. La realtà che vivono gli automobilisti è quella che vedono: interi reticoli di ferri scoperti e che fanno paura, per chi non sa nulla di calcoli e costruzione di infrastrutture. Un ministro che dice di esssere allarmato e che non è l’ultimo ci ttadino a parlare ma colui che ha la delega alle Infrastutture. Se c’è pericolo si intervenga senza indugi o si chiudano le autostrade o le tratte pericolose.  Con la  diffida della società Strada dei Parchi qualcosa acca drà e speriamo il problema sia veramente affrontato, nel modo più giusto: mettendo al sicuro i viadotti.

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