Roma – Battisti in carcere ad Oristano. Caccia ai fiancheggiatori

Cesare Battisti, il terrorista rosso che ha ucciso 4 persone, ed è stato condannato a due ergastoli, è arrivato a Ciampino a bordo di un Falcon 900 dell’Aeronautica militare, alle 11,30. E’ stato accolto, a parte i politici, da una folla enorme di fotografi, giornalisti ed operatori televisivi. Dopo 37 anni di latitanza, Battisti, andrà a scontare la pena ad Oristano, come deciso dal ministro per la Giustizia Bonafede, dove c’è una struttura per detenuti, destinati a subire, un regime di massima sicurezza. L’unica dichiarazione che ha rilasciato l’ex latitante è stata:” Ora so che andrò in prigione”.Numerose le dichiarazioni di soddisfazione per la cattura dal Presidente della Repubblica, ai ministri Salvini e Bonafede fino al Premier Conte che ha, nuovamente ringraziato la magistratura, non solo italiana ma anche brasiliana e boliviana nonchè i diversi servizi che hanno operato con grande professionalità, sia pure in condizioni molto difficili.  Gli uomini dei servizi hanno seguito Battisti, nei meandri dei vari Stati sudamericani grazie, alle segnalazioni di cittadini ma soprattutto all’uso, da parte del latitante, dei social e telefonini. Tutti questi fatti già hanno riempito, da questa mattina, tutti gli spazi dei Media scritta, parlata e visiva. Al di là della cattura, di un pluriassassino ora il compito è scoprire, la rete di protezione che ha sostenuto Battisti per quasi 40 anni, la rete che continua a proteggere, almeno altri 50 condannati, per la maggior parte in Francia, Nazione che non ha mai voluto estradarli. Inoltre c’è da scoprire chi ha investito, una  elevata quantità di denaro, servita per garantire una latitanza lunghissima che, non riguarda solo Battisti, ma gruppi armati che hanno terrorizzato l’Italia prima e dopo gli anni di piombo e che dovrebbero essere tutti assicurati alla giustizia.

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