Roma – Brutta figura del Pd:” Con i 5S alle regionali”. No del M5S:”Priorità diverse”

Serio tentativo del Pd nel cercare di “omologare” il Movimento, fondato da Grillo, tra i partiti tradizionali. Ci ha provato il ministro alla Cultura Franceschini, seguito a ruota dal segretario Zingaretti. Il ragionamento del ministro, in una intervista a Repubblica, è stato questo:” Se il centrosinistra e il M5S lavoreranno bene ed  insieme nel nuovo governo, potremo presentarci uniti alle prossime  regionali. E’ difficile, ma dobbiamo provarci, per battere questa destra. Ne vale la pena”. Il segretario Pd, Zigaretti a ruota ha dichiarato:” L’idea è buona ma bisogna anche rispettare le realtà locali. Ma se governiamo, con un programma chiaro in Italia, perchè non provare anche nelle Regioni per aprire un vero processo di rinnovamento?”. La prima ad intervenire per alzare i paletti è stata la sindaca di Torino, Chiara Appendino:” Per quanto ci riguarda , non è assolutamente previsto un simile passaggio. Ma ben vengano se c’è vera conversione su ambiente e innovazio ne”. Ma fonti, importanti del M5S, non rese note per evitare uno scontro con il  governo, appena nominato quando mancano ancora vice ministri e sottosegretari, hanno reso noto che il tema non è all’Odg. “Non c’è alcuna possibilità di una alleanza con il Pd per le prossime regionali”. Le dinamiche interne alle forze politiche – è stato chiarito – non interessano gli italiani. Il Movimento ha delle priorità diverse. I provvedimenti da fare in favore degli italiani, che vedono concentrato il M5S e sono: taglio dei parlamentari e giù tasse per i redditi medio bassi. Ovviamente sulla proposta del Pd, insieme al Movimento per le prossime regionali, previste per il 27 ottobre, e sulla risposta negativa del M5S si è infilato, l’ex ministro Salvini, ad Orvieto per la campagna elettorale:” Alleanza nelle regionali Pd -M5S? La facciano pure: nel nome delle poltrone non conoscono vergogna. Facciano l’alleanza anche in Umbria – ha precisato Salvini – li sfido a misurarsi con noi del Cd. Noi presentiamo come governatore, Donatella Tesci, ed il 27 ottobre prossimo, vedremo chi riuscirà a batterla”. La proposta, di alleanza alle regionali, Pd – M5S ,  avanzata da un uomo che conta, come Franceschini e avallata, sia pure con un ” se” da Zingaretti, respinta al mittente dal Movimento con motivazioni serie, rischia di creare un terreno scivoloso per il governo Conte. Non smetteremo mai di ricordare, agli uomini che sono maggioranza nel Pd, che il Movimento ha colto questa circostanza per formare il governo, ma è alternativo al Pd e per sua natura. Il Movimento non ha e non stima e non vuole avere nulla a che v edere, con partiti storici e strutturati. Grillo, sia pure con la scheda, ha nel suo DNA  trasmesso agli iscritti, il mito della  “rivoluzione” che condan na, senza salvare nessuno, tutti i partiti ” responsabili di aver sfasciato l’Italia”. Figuriamoci se può essere disponibile a liste alleate con il Pd, mal sopportato, per una sfilza di motivi pari a quelli degli altri partiti. Si può valutare, la mossa del Franceschini, seguita dal segretario Zingaretti, un errore. Al Pd non hanno capito con chi  devono cercare di governare in periodo di “emergenza” per il Paese, come l’ha definita Di Mao:” Elezioni subito significava spianare la strada del potere al centrodestra”. Questo, è soltanto questo, è il motivo della nascita  del governo M5S – Pd, ma non è il futuro che Grillo vuole concretizzare per l’Italia di domani.

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