Roma – Buio per le presidenze. Buio pesto per il governo

Mancano 6 giorni alla riunione delle Camere e per le presidenze e buio pesto. Di Maio continua a ripetere che tutto deve avvenire in ” chiaro”, che alle due alte cariche devono andare, uomini capa ci e puliti, e che la presidenza della Camera spetta a chi, come il M5S ha il 36%, dei deputati. Il capo politico del Movimento telefona a tutte le forze politiche per ottenere voti da deputati e senato ri  o indicazioni. Salvini, leader del carroccio, ma che parla a nome dell’intero centrodestra, mentre nei giorni scorsi era sul piano: un presidente al M5S ed uno alla Lega, ora frena dopo il richiamo di Forza Italia ad essere attento a quello che dice. Al Senato, il candidato è Romani di Forza Italia, e non un leghista, se lui punta a fare il premier. Insomma l’asse M5S – Lega, sia pure solo per i presidenti è già ,apparentemente, in crisi. Inoltre, Martina reggente del Pd ha chiarito la posizione del suo partito:” No all’Aventino, pronti a fare scelte oculate con i nostri voti. No all’alleanza M5S – Lega, troppo pericolosa, sia per i provvedimenti annunciati e sia per la modifica della legge elettorale. Riforma da fare, come affermano tutti meno Berlusconi, ma a tempo debito. Se è buio per i due presidenti figuriamoci per la formazione del governo. Si ha l’impressione, che comunque vadano le cose, qualcuno dovrà ” sporcarsi le mani” nei confronti dei propri elettori e ci sarà anche chi per evitare, elezioni anticipate, sarà preso con le ” mani nella marmellata”. L’elettorale si sapeva non avrebbe dato la vittoria a nessuno. Due forze politiche hanno avuto successo: M5S e Lega, ma per varare un governo o si mettono insieme o devono chiedere l’aiuto di Forza Italia o del Pd. E’ questione di matematica mica di fare nuove scoperte scientifiche. Le vere trattative sono più che co perte,, che che ne dica, di Maio. Personaggi importanti studiano con attenzione come si evolve la situazione per poi intervenire. Non è assolutamente un caso che sia Forza Italia e sia il Pd, in un primo momento assenti ora sono più che presenti. Certo, i due partiti hanno perso tanti voti, ma senza di loro i vincenti non possono rompere tutti i ponti con le altre forze politiche, costrette ad una opposizione durissima, il che ridurrebbe il Parlamento in un nuovo Vietnam. Sono in gioco: il governo del Paese, l’alleanza politico – militare e l’Unione Europea.Massima attenzione, quindi, a scelte pericolose.

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