Roma – Conte al Forum Ansa:” Certo che l’infrazione non ci sarà”

Il Premier Conte, ha partecipato al Forum organizzato dall’Ansa e, non ha avuto difficoltà a rispondere alla pioggia di domande, che gli sono state rivolte. Per quanto riguarda il governo, Conte non ha avuto dubbi:”… l’esecutivo andrà avanti, per decisione dei leader dei due partiti della coalizione, e dei relativi gruppi parlamentari. Il Presidente del Consiglio ha mostrato sicurezza per un discorso, franco e sincero con l’Unione Europea, atto ad evitare l’infrazione, paventata, anche se da questa mattina, il cielo a Bruxelles, era più sereno di ieri. Conte si presenterà all’appuntamento  con una se rie di dati e cifre, accuratamente messe insieme dal ministro all’Economia Tria, in continuo contatto, con il Commissario UE Moscovici. Il problema c’è e il Presidente della Com missione Juncker, come era prevedibile, non ha fatto sconti all’Italia che ha un governo, giallo – verde, senza contatti con le forze politiche che daranno vita alla nuova Commissione. Il Premier, senza citare cifre, ha però affermato che l’Italia è in grado, grazie alle maggiori entrate ed a risparmi sostanziali, di evitare un’infrazione che non sarebbe giustificata. Conte ha svelato la sua tattica: ragionare con calma per dimostrare che l’Italia non è un pericolo, per l’Unione Europea e che non merita un commissariamento, cioè la stessa strada che ha messo in ginocchio la Grecia. Conte ha insistito molto, sui conti in ordine e sulla strategia di sviluppo che prevede, investimenti possibili grazie a forti risparmi e con una rigida spending review il cui studio è già pronto. Il Premier ha ribadito che, la diminuzione  del carico  fiscale serve esclusivamente per far pagare le tasse a tutti ed avere a disposizione, una massa monetaria, importante. In coro con Conte, anche i vice Di Maio e Salvini che sostengono la bontà della posizione italiana, con la certezza che il Premier sa perfettamente, come ottenere di bloccare quei Paesi e relativi commissari, ancora in carica, che premono per un’infrazione che gli italiani non subirebbero  ed anzi la considererebbero un tradimento di Bruxelles, ad uno dei Paesi fondatori, dell’Unione Europea. E’ inutile nascondersi dietro un dito: il Premier ha un compito proibitivo da affrontare, per preconcetti che vanno eliminati, e se non dovesse riuscire nel suo compito, la distanza tra Italia e UE aumenterebbe alla velocità della luce tanto che potrebbero essere necessarie, elezioni politiche anticipate, per affrontare non più l’UE ma un nemico. Il che, oggi come oggi, sarebbe un  disastro non solo per l’Italia

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