Roma – Conte, Di Maio e Salvini: “Mai crisi e il 2,4% resta”

Ma  quale crisi di governo: tutto come previsto: Di Maio e  Salvini non sono dispoti al karakiri. La prova? Eccola in una affermazion del Premier Conte che ha cancellato, questi giorni di tenzione, tra M5S e Lega:” Abbiamo raggiunto un pieno accordo e approvato, il decreto fiscale,  nella sua stesura definitiva”. Per poi aggiungere…” Non ci interessa offrire scudi per capitali generati all’estero, per questa ragione il decreto non contiene, alcun riferimento, all’impunibilità. Troveremo una formula adeguata per i contribuenti in difficoltà economica”. Inoltre si è appreso che nessuna variazione è stata prevista, alla previsione sul rapporto de bito  – Pil, che rimane fissata, al 2,4% per l’anno prossimo”. Tutto scontato. Lo scudo fiscale era improponibile, per la coalizione di un governo che vede, M5S e Lega, per l’area che coprono, su posizioni completa mente diverse. Per Di Maio, sarebbe stato impossibile presentarsi, al popolo 5 stelle, con un provvedimento del genere. E alla Lega, che poteva tentare un’operazione di questo tipo, ha preferito una polemica, poi sopita, con Di Maio: i due leader sono condanati a vivere insieme, il più a lungo possibile, per poi chissà quando, cadere insieme. Chi si era illuso che, la coalzione di governo era ormai finita, si deve ricredere: I due leader, del M5S e Lega, sanno che possono andare ad elezioni, solo dopo aver approvato il Bilancio dello Stato ed aver portato in porto i provvedimenti, sbandierati dalla campagna elettorale per le politiche del 4 marzo,  fino ad oggi. Andare alle urne prima, di aver raggiunto gli obiettivi promessi varrebbe una caporetto, non subita ma autoprovocata. L’Ue aprirà un’infrazione? A Di Maio e Salvini servirà per vincere le euro pee di maggio 2019:” La Commissione Ue vuole strozzare gi italiani, ma  ci siamo noi ad impedirlo. I partiti del signosì sono stati sconfitti”.

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