Roma – Dall’Assemblea Abi ” Attenta Italia”. Savona” Mi preparo a tutto”

il ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona, ha gelato tutti nel parlare del “Cigno nero” cioè non di affrontare, situazioni di anche di anormalità finanziaria, ma uno “choc eccezionale”. Savona ha proseguito con il ” breviario” da professore:” Mi dicono di uscire dall’Euro? Ma occorre sapere che possono decidere altri. E la mia posizione non può che essere una: essere pronto a qualsiasi evenienza”. Il ministro vuole incon trare Draghi, per capire e sapere, come si muoverà la BCE nel prossimo futuro. L’intervento di Savona segue quello del presidente Abi, Patuelli, rieletto nella carica il quale non ha avuto dubbi:” La scelta strategica dell’Italia deve essere quella di partecipare maggiormente nell’Ue, impegnandosi nelle responsabilità comuni e anche con un portafoglio economico nella famiglia comune dell’Unione europea. Una scelta diversa po trebbe portare l’Italia, nei gorghi di un nazionalismo mediterraneo, molto simile a quello sudamericano. Occorre una nuova spinta per l’Unione bancaria, regole identiche, testi unici di diritto bancario, finanziario, fallimentare e penale dell’economia, con la necessaria coerenza, fra regole contabili e prudenziali. Per Patuelli l’Italia, per diminuire la pressione fiscale, deve ridurre il debito e non dimenticare che le banche hanno fatto ripartire l’economia ed hanno sopportato il peso maggiore della crisi ( sic), con interessi infimi e sotto il peso di una burocrazia soffocante”. C’è poco da aggiungere gli economisti hanno detto la loro, sia di par te politica e sia tecnica. Chi urlava ” fuori dall’Euro”, chi voleva ottenere dall’Unione europea “quello che era giusto”, ora devono fare i conti con la realtà che è stata espressa oggi all’assemblea annuale dell’Abi. Cer to il ” governo del cambiamento” può decidere quello che riterrà più opportuno ma, gli economisti, hanno avvertito i rischi. Ci sembra ci sia molta differenza tra quello che sostengono, M5S e Lega, e gli avvertimen ti giunti dagli esperti. Non si può e non si deve sbagliare ne vanno di mezzo, le attuali e future generazioni, con il rischio di consegnare ai giovani una Nazione che dipenda economicamente da altre pronte all’inva sione.

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