Roma – Evitare l’infrazione o è la fine del M5S e Lega

Dobbiamo essere chiari. Di Maio e Salvini non possono più giocare, sulla pelle degli italiani, quando a Bruxelles, attendono una risposta seria sul 2018, 2019 e 2020 per commissariare o meno il Bilancio dello Stato, appioppandoci un’infrazione, solo da evitare. Non si può andare avanti con il vice premier del M5S che, attaccato in casa sua da Di Battista, alza i toni verso Salvini, per dimostrare la sua autonomia dalla Lega. Così come  Salvini, gioca con il guadagnato 34% che, perderebbe di colpo, se giungesse l’infrazione che spazzerebbe, ogni sogno di sviluppo ed occupazione. Oggi la responsabilità del governo è una soltanto: trovare il denaro per evitare l’infrazione e rendere credibili, i conti dello Stato, anche per il 2020. Agli italiani non interessa nulla se Salvini afferma di aver trovato, 15 miliardi per portare a termine la Flax Tax, così come non importa, alla stragrande maggioranza dei connazionali, se Di Maio assume una posizione di palese incredulità, nell’apprendere che, in una situazione del genere, si giochi a nascondino con 15 miliardi. C’è  un’infrazione che pende , sul collo egli italiani, come una ghigliottina. Conte e Tria ci facciano capire cosa sta accadendo e se c’è, una sola possibilità per evitare una nova austerità, si prenda tutto il denaro disponibile, e si porti a termine un lavoro difficile, ma utilissimo al Paese: evitare che il Bilancio dello Stato, per anni ed anni, sia guidato da chi impone solo sacrifici e non sa nulla della politica economica espansiva che, se governata bene, porterebbe benessere, lavoro e diminuzione del debito colossale che abbiamo sulle spalle. Basta con le battute cretine, basta con due leader, che non pensano alle responsabilità che hanno verso un Paese che dovrebbe cambiare marcia, ma lo potrà fare solo se, Di Maio e Salvini, riescono a far fronte alle richieste dell’ Unione Europea. Altrimenti non si perda tempo e si vada a nuove elezioni. Forse non  risolverebbero nulla con il Cd che, si affida ancora a Berlusconi  fermo, come mentalità al 1994 e, con un Pd, che alimenta più le guerre interne che ad essere partito di alternativa. Suvvia, Salvini capisca che per prendere voti non bastano più i porti chiusi, la sua  frenetica attività che va bene per conquistare Comuni e Regioni, ma non per governare uno Stato. E lo stesso Conte si decida a prendere in mano la situazione, faccia tacere i due leader del M5S e Lega e con Tria prepari, una condizione reale per scongiurare, la perdita di sovranità, sulle finanze pubbliche. Elezioni necessarie? Elezioni siano, rimandare alcune riforme, per bloccare Bruxelles, decisione da prendere se necessarie. Non è solo una nostra impressione: se M5S e Lega sbagliano, con l’Unione Europea e gli italiani finiscono per pagare, un conto salatissimo, non c’è da scommettere un euro sul futuro politico di Di Maio e di Savini.

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