Roma – Forza Italia rischia la liquefazione. Toti è sostenuto da poteri forti

Forza Italia rischia di sparire. Dopo l’iniziativa del governatore della Liguria Toti, di convocare al Brancaccio i dirigenti del partito, precipitato dal 40 al 6%, Silvio Berlusconi ha reagito con un’affer mazione raggelante: ” Forza Italia sono io”. E non ha tutti i torti: il cavaliere l’ha inventato nel 1994, l’ha fatto crescere, l’ha finanziato e il suo partito, l’ha portato alla presidenza del Consiglio, più volte. Berlusconi si domanda “chi è questo Giovanni Toti se non una mia creatura?”. ” Chi lo ha candidato in Liguria alla carica di presidente della Giunta se non Forza Italia.?” Cos’è questo nuovo nome del mio partito ” Italia in crescita”. L’attacco è frontale da parte del cavaliere che non vuole sentire, nemmeno per immaginazione di ricoprire la carica, di ” Presidente onorario i Forza Italia”. L’ex Premier, con alcuni suoi collaboratori, sta trovando la formula per riorganizzare, su nuove basi Forza Italia, e per rilanciare il suo partito. Ma quali primarie? Il presidente  del partito sono io così come il candidato di punta, per mandare a casa il governo giallo – verde, prima possibile, per i guasti che sta provocando. Ma al Brancaccio c’erano 2000 persone che hanno lungamente applaudito Toti per far rinascere un partito di centro, dove possano convergere i moderati. Il governatore lo ha ripetuto più volte:” Qui nessuno è contro Berlusconi” ma, questa assicurazione, non è stata sufficiente. Già ieri sera, il cavaliere sapeva chi c’era  dei dirigenti alla convocazione di Toti e non era affatto preoccupato: “Chi conta in Forza Italia non ha  risposto all’appello del governatore”. Insomma una iniziativa che a Palazzo Grazioli viene ritenuta fallita in partenza. Ma forse non è così, Giovanni Toti, non si è mosso allo scoperto senza avere, importanti supporti nel mondo dei moderati di centro che, hanno condiviso la preoccupazione che l centro sparisca definitivamente, con la  fine di Forza Italia. Una preoccupazione che trova aiuti e incoraggiamenti anche in Europa, dove il populista Salvini, vene considerato un pericolo, se non agganciato, ad un centro moderato formato da Lega, Forza Italia, Udc e FdI. Giovanni Toti ha lanciato una pietra nello stagno di un Cd in crescenti difficoltà, fatta eccezione, per Lega e FdI, in ulteriore crescita. Ma il problema dei problemi c’è: Berlusconi e i suoi fedelissimi capiranno cosa dovrebbe fare il Cd in questa situazione? Salvini che convenienza avrebbe, oggi come oggi, in questa grande confusione a rompere con il M5S e con Di Maio, con il quale è possibile governare per quattro anni? Suvvia per trovare la soluzione a questo problema nessuno dovrebbe perdere il senno, ammesso che non l’abbiano già perso nel Cd, dopo il risultato delle europee.

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