Roma – Grillo:” Riformare il potere del Presidente “. Muro di “no”

Beppe Grillo alla Kermesse del Movimento ha chiarito: ” Siamo diversi dalla Lega, sin dal Dna politico, ma Salvini quello che dice fa e mantiene le promesse”. Poi punta al bersaglio grosso:” Dovremmo togliere tan to potere al Capo dello Stato, riformarlo. E’ una carica troppo potente che si pone fuori dalla nostra mentalità: è capo delle Forze Armate, del Csm  e nomina cinque membri della Consulta”. Grillo, com’è nelle sue esibzioni non ci lascia nessuno:” … questa sinistra è noiosa. Il mondo sta cambiado e loro non se ne sono accorti. Le agenzie di rating? Non ho paura di nessuno e il debito non può fermre lo sviluppo del Paese che non ha colpa di chi ha governato male”. Il M5S ha subito preso le distanze dall’attacco al Quirinale di Grillo. Viene spiegato, per intervento anche di Salvini, che nel contratto non c’è la riforma dei compiti del Presi dente della Repubblica. Posizione immediatamente condivisa anche dalla opposizioni Pd, FI, FdI che hanno fattto muro:” Nessuo tocchi il Presidente e la Costituzione”. Una reazione che Grillo si aspettava ma non lo ha fermato dall’attaccare. Sia chiaro, Grillo non si riferiva, almeno non lo ha detto, all’attuale Presidente Mattarella, ma ai compiti e funzioni assegnate dalla Costituzione al Capo dello Stato. C’è stoto anche un inytervento di Casaleggio, il regista delle operazioni di governo, con uno staff appositamente formato e dedicato a questo arduo compito. Appare evidente al di là degli attacchi, peraltro scontati, meno quello di Gril lo, con questa coalizione, M5S – Lega, è iniziata una vera e propria rivoluzione, cominciata dagli elettori che hanno deciso di consegnare, una maggioranz a relativa al M5S e di far balzare la Lega, forza regionale, al 17% , relegando Pd, FI e FdI e cespugli a ruoli molto secondari. La domanda alla quale, devono dare risposta le forze politiche perdenti, è il perchè il popolo ha voltato le spalle a chi aveva sempre avuto vere maggio ranze. I motivi che hanno generato lo scontento, o la paura del futuro, tanto da premiare il M5S e la Lega, due  forze politiche che non hanno radici nelle realtà locali, meno la Lega che le può vantare soltanto nell’ol tre Pò. Si vuole dire che l’opposizione, ancora sotto choc per le elezioni perse, non riesce a trovare la lucidità per fare vera e concreta opposizione.  Ci sono altri motivi palesi: il Pd continua ad essere lacerato da lotte intestine, quindi non in grado, di essere affidabile. FI non può a fare vera opposizione perchè la Lega, al governo con il M5S, è di centrodestra e se si dovesse tornare al voto, la nuova maggiornza potrebbe essere al 90%  Lega, FI, FdI e cespugli. In questa felice condizione, il Premier Conte, punta al 2o23 e si presenta in Europa, per un no scontato alla Manovra, nella certezza che andrà avanti, comunque, cercando di vincere una scommessa nel nome e per conto dell’intero popolo italiano. Quanti italiani sono consapevoli di questa realtà? Credo davvero pochi.

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