Roma – I “Casalino” tacciano. Solo i leader del M5S e Lega parlino

Nel M5S c’è chi parla troppo e su questo i dirigenti potrebbero fare di più. C’è un capo politico, Di Maio, che ha la responsabilità, ( sentiti Grillo e Casaleggio) è un mio inciso, di dettare la strategia. Ed è altrettanto vero che solo pochi giorni fa, proprio il vice ministro e ministro allo Sviluppo, aveva attaccato frontalmente il collega, delegato all’Economia Tria, per una serie di no che mettevano in discussione, quanto promesso agli italiani sia dal Movimento e sia dalla Lega. Ma, dopo il vertice a Palazzo Chigi tutto era rientrato, in una ovvia constatazione: le riforme vanno fatte, non tutte insieme in quanto sarebbe una spesa insostenibile per le casse dello Stato. Tria ha trattato con Conte, Di Maio e Salvini di andare al 2% e forse al 2,2%, ammesso e non concesso che l’Unione europea sia disponibile. Impossibile ed impensabile entrare in conflitto con  Quirinale preoccupato di far rimanere in equilibrio i conti pubblici. Così stavano le cose così come è incredibile che, il portavoce del Premier Casalino, minacci, la registrazione è chiarissima, una megavendetta contro i tecnici del Mef accusati di ostruzionismo alla strategia del governo M5S – Lega. La registrazione sopra le righe indiscutibile così come sono sacrosante le richieste di dimissioni da parte delle opposizioni, am messo che ci siano ancora. L’intervento del M5S è stato quello di mettere al riparo il ministro Tria, per evitare le sue dimissioni che sarebbero devastanti non solo per il governo ma per l’Italia. Di difendere Casali no portavoce di Conte, quindi u uomo che sa cosa si afferma dentro le mura del Palazzo. Così come c’è la risposta dei burocrati del Mef che afferma:” Le decisioni spettano alla politica e non ai tecnici che segnalano le realtà derivanti dalle decisioni ma dopo, se i politici vanno avanti comunque, è affar loro. Una tempesta solo in quanto uomini in via della maggioranza parlano troppo, lascino questo compito a Di Maio e Salvini veri responsabili del successo o insuccesso della strategia prevista in Bilancio.

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