Roma – Il Cdm lancia la sfida con un Dl sul Clima ed energia rinnovabile

Il Consiglio dei ministri ha fissato due obiettivi principali: Ha varato il Dl Clima con l’intento di far diventare l’Italia, per tutta l’Ue, trainante sulla politica della green economy ed ha anche dato l’ok  a risolvere, con immediatezza a far entrare 24 mila precari nell’insegnamento, per colmare un vuoto spevantoso ad anno scolastico, già cominciato. La strategia illustrata dal Premier Conte è abbastanza chiara. Il Paese, deve rilanciarsi economicamente e, per farlo ha necessità di una Unione Europea, disponibile. Così la maggioranza ha preso al volo il discorso, dell’ormai prossimo insediamento della nuova Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che ha illustrato la determinazione che, la politica dell’Unione, deve puntare ad essere molto meno inquinante e all’avanguardia per combattere l’inquinamento dell’aria come dell’acqua Davanti alla titubanza di altri Paesi europei di percorrere questa nuova strada, il governo italiano ha fatto una scelta che è paragonabile, oggi come oggi, ad una scomessa che vale la pena di fare. Il Premier, lo ha detto con chiarezza, occorre agganciare, con una stretta di mano, economia ed ecologia. Un binomio che se dovesse entrare, cosa non impossibile, potrebbe fruttare non poco al Paese che deve uscire dalla stagnazione economica o da uno sviluppo dello “0,6%” previsto per il 2020. Il Premier, prima di lanciarsi in questa sfida, ha avuto nuomerosi incontri con scienziati italiani, disseminati nel pubblico e privato, ed ha ottenuto, possiamo immaginarlo, che l’Italia per  studi ed esperimenti già fatti può farcela. Con questo retroterra, Conte ha detto:” Se l’idrogeno diventerà, fattore addizionale di trasformazione, per rispondere alle sfide di cui ho parlato fino ad ora, sono certo che per merito vostro e nostro e con sforzi comuni , vinceremo la sfida dell’idrigeno come primo pilastro, su cui si fonda, il green new deal.  Alla relazione del Premier ha fatto eco il ministro per l:stero, Di Maio, per affermare che ” il decreto  è un grande passo avanti, verso il green  new deal di cui si vuole caratterizzare l’Unione Europea, con l’uso massiccio di energia rinnovabile”. E’ una scommessa ma è noto che in questo settore l’Italia, con aziende pubbliche e private, si trova un passo avanti agli altri Paesi dell’UE. Così come va detto, che non c’erano altre strade per emergere, agganciare i desiderata della Leyen e dimostrare la nosre capacità, che in alcuni settori, eccelle. E’ comunque, oggi come oggi, una scommessa che andava fatta per ottenere quel maggior credito necessario.

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