Roma – Il Cdm ok Dl Sicurezza bis. Conte all’UE per un no all’infrazione

Il vicepremier Salvini, durante il Consiglio dei ministri e dopo l’ok, al Dl Sicurezza bis, ha esclamato ” Habemus decretum”. era un obiettivo del ministro degli Interni, sin da prima delle elezioni europee ma vediamo di cosa si tratta. 18 articoli: lotta all’immigrazione clandestina, comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica, sanzioni molto più severe per chi aggredisce le forze dell’ordine con caschi, bastoni o altro per colpire chi devono garantire, ai cittadini la massima sicurezza. Assunzione di 800 persone, tra uomini e donne, per gli uffici giudiziari per far eseguire condanne definitive  che riguardano 28 mila persone, di cui solo 12 mila tra Napoli e provincia. Insomma ci sono in circolazione, 28 mila condannati, che non vengono arrestati per mancanza di personale negli uffici giudiziari. Incredibile! E c’era chi non voleva che passasse il Dl legge sicurezza bis! In Consiglio dei ministri si è parlato di un governo ulteriori 4 anni e che approvi le  riforme: giustizia, e Autonomie e che vari, grandi e piccole opere, per rilanciare l’economia, sviluppo quindi occupazione. Il Premier Conte ed i ministri, sia nel Cdm e sia in conferenza stampa, hanno criticato chi ha sostenuto che il Presidente del Consiglio sarebbe andato, ad un Consiglio Europeo per ottenere che l’Italia non sia colpita da un’infrazione, ma con un mandato limitato. Una versione impensabile in quanto se fosse verità, il Premier sarebbe stato sfiduciato. Per questa ragione, il Premier non ha bisogno di nessuna delega, ma andrà a Bruxelles con il ministro Tria per sostenere le buone ragioni di una situazione sotto controllo tanto che  non sarebbe  necessaria nemmeno una “manovrina ” altro che l’infrazione. Lo stesso ministro all’Economia Tria ha sostenuto che, con i continui contatti che ha con Bruxelles, l’Italia si presenterà a questo appuntamento, molto importante, per dimostrare che i conti sono a posto e che sarebbe inaccettabile una decisione diversa dai governi dell’UE alla luce dei documenti già predisposti.

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