Roma- Il Conte 2 ok anche al Senato. Scontro Lega – maggioranza

ll Premier Conte ha ottenuto, come previsto, la fiducia al suo nuovo governo, M5S – Pd, anche al Senato. I voti sono stati 169 sì, 133 no e 5 astenuti. Una seduta complicata, da botta e risposta, tra il Premier e la Lega di Salvini. Conte ha iniziato a parlare del programma di governo significando che, il suo esecutivo inizierà il suo lavoro diminuendo le tasse ai lavoratori e che, solo successivamen te, sarà ridotto il cuneo fiscale alle imprese. Solo dopo aver approvato le legge di Bilancio e, ottenuto garanzie tali da non mettere in pericolo, il risparmio degli italiani. Conte ha cercato, per quanto possibile di non surriscaldare l’Aula ma, lo scontro con la Lega e con Salvini era inevitabile. Il Conte bis, ha ottenuto la fiducia, in una manciata di giorni da una maggioranza molto diversa da quella con la Lega. non è capitato quasi ma, in verità nel periodo repubblicano, che lo stesso Presidente del Consiglio, pur con una maggioranza politica molto diversa dalla precedente, rimanesse al suo posto come se nulla fosse accaduto ” per servire il Paese” come ha precisato il Premier. Il leader della Lega, ha avuto gioco facile, nell’accusare Conte e la nuova maggioranza, di essere affamati di poltrone. In un’Aula, dove le grida non sono mancate, Salvini ha lanciato un’accusa che è nota a tutti e che fa parte del gioco democratico” Volete cambiare la legge elettorale, con un proporzionale puro, per rimanere al potere per sempre, ma noi insieme al popolo italiano, lo impediremo”. Poi Salvini si è rivolto al nuovo ministro per gli interni:” Sono a disposizione non cambiate il Dl sicurezza in quanto necessario per garantire agli italiani di vivere in pace a casa loro”. La replica del Premier è stata durissima:” Con calma, nelle prossime settimane spiegherete al Paese cosa ci sia di dignitoso, in tutti i repentini voltafaccia che ci sono stati, in poche settimane a partire dall’otto agosto: senza onore!”. Le interruzioni sono state frequentissime da parte della Lega con un coro ” dignità, dignità battendo le mani sui banchi” e costringendo, la Presidente del Senato Casellati, a far togliere cartelli e cercare di far terminare la bagarre, esplosa. Ma la reazione più violenta, della maggioranza, Pd in testa, c’è stata quando la senatrice, targata Lega,  ha mostrato una maglietta con la scritta:” Parliamo di Bibbiano”. Urla e schiamazzi, come avveniva nella prima Repubblica: la fotocopia è stata perfetta. Il leader della Lega Salvini darà battaglia in Parlamento, piazze, Regioni dove è massicciamente presente e nei Comuni. L’ex ministro, che la politica la mastica ( anche se ha sbagliato l’ultima mossa ), i risultati ottenuti fino alle europee e regionali lo confermano, ha compreso che il vecchio centrodestra non c’è più.  Che i richiami di Berlusconi, a liste uniche per le politiche, come se fosse possibile un partito solo,  con Forza Italia che perde pezzi, è un tentativo di chi ha perso la partita. Rimane l’alleato, Fratelli d’Italia, dove la segretaria, Giorgia Meloni, si batte nella piazza, guadagnando in visibilità e qualche ” 0, ” La realtà, che Salvini ha fiutato, è che se il Conte due, nonostante le abissali differenze, tra M5S e Pd, riuscisse a durare fino alla fine legislatura, per l’opposizione i margini per risalire la china, sarebbero molto ridotti. Il leader della Lega deve sperare che il Movimento mostri, la sua naturale insofferenza nei confronti del Pd, partito strutturato e ideologicamente alternativo. Che Renzi, Zingaretti, Orlando e Delrio, fuori dall’esecutivo, giochino una loro partita e trovino un 5 Stelle indisponibile. Nel l’Aula del Senato è volata una parola che si sentiva negli anni ’80 ” trasformismo”. Sì, il trasformismo c’è stato e lo ha incarnato, il Premier Conte, passato, senza colpo ferire, da una maggioranza ad un’altra ” per il bene del Paese”. Suvvia non esageriamo a premere su questo tasto. Il futuro prossimo ci dirà chi ha sbagliato e chi avrà guadagnato da questa crisi. Domai Conte sarà a Bruxelles accolto come un “liberatore”: La Lega è fuori gioco e popolari e socialdemocratici hanno tirato un sospiro di sollievo.

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