Roma – Il nodo Mes. Pd al governo sì a questi soldi. M5S, Lega, FdI no. Casino? No! Intreccio perfetto

La “guerra” del MES prosegue ed è la più strana che mai sia accaduta. Il segretario del Pd Zingaretti, che è nell’esecutivo fino al collo, dice al governo di cui fa parte: basta a tergiversare e con gli con gli slogan. Intervista al Corriere della Sera. Di conseguenza richiama all’ordine anche i suoi ministri che tergiversano. Il Mes, spiega Zingaretti, è stato criticato e combattuto da molti ma ora è uno strumento finanziario completamente diverso da quello del passato. Oggi, afferma il segretario Pd, possiamo avere, le risorse mai viste prima, e fare investimenti per migliorare l’assistenza e la cura delle persone oltre ad aiutare la ripresa. Insomma il Pd  quei 35 miliardi li vuole per investimenti utili. Zingaretti ignora ( fa finta) completamente che, il Movimento non vuole venga preso un centesimo dal Mes e lo ha ripetuto, continuamente, senza cambiare mai direzione. Posizione confermata dal ministro allo Sviluppo Economico, Patuanelli ad ” Affari Italiani” : “No a fondi Mes”. Non c’è mai stata posizione così chiara quindi non si vede, con chi sta parlando il segretario del Pd: o tace o esce dal governo. Altrimenti rischia che la vicenda diventi una barzelletta. Il Premier Conte, che conosce bene le posizioni sia del Pd e sia del M5S, rinvia ogni discorso sul Mes al mese di settembre, sperando bontà sua, che una delle due forze governative cambi parere. Ma la contrarietà al Mes, che è un fondo salva Stati, vede su identica posizione il M5S, Lega e FdI ma non Forza Italia. Un pasticcio alla grande che può accadere solo in Italia. Salvini, in verità, contrario a prendere questo denaro da sempre, continua a dire che le condizioni sono state scritte a Berlino e Bruxelles, che si tratta di un prestito a precise normative che non ammettono ritardi. E il leader della Lega, non ha perso occasione per dire che ha ragione, ed infatti, i prelevamenti dal Mes sono stati rifiutati da Grecia, Francia, Portogallo e Spagna. Il leader della Legai conclude il suo no con un’affermazione:” Se fosse stato vantaggioso tutti avrebbero voluto quella massa di denaro. Questo è uno strumento pericoloso  e spero che nessuno voglia ipotecare il risparmio degli italiani e il futuro dei nostri figli”. Queste le posizioni, parte della maggioranza e parte dell’opposizione, condividono il no a fare ricorso al Mes. Quindi il Premier non può fare altro che quanto deciso, dal partito di maggioranza relativa. Non si capisce la posizione di Zingaretti, o meglio forse si prepara per rompere questa strana coalizione, che fino ad oggi, è riuscita a bloccare tutto anche le opere finanziate.

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