Roma – Il rebus per formare il governo. Le forze politiche si studiano

Il capo politico del M5S spiega agli italiani che, un governo senza gli eletti nel Movimento, sarebbe uno schiaffo alla democrazia. Una precisazione che potrebbe essere condivisa ma deve essere, lui stesso e non al tri, a trattare  con le forze politiche, per varare un governo con il centrodestra o solo con la Lega, vista la dichiarata indisponibilità del Pd. Non ci sono altre possibilità visto il risultato elettorale:l’unica variante pote va essere, l’entrata in campo di tutto o parte del Pd, soluzione esclusa con decisione dall’attuale dirigenza che cambierà in breve periodo. Certo, sin dalla nomina dei presidenti di Camera e Senato, si avranno delle indicazioni sulle possibilità di formare un  governo. Secondo le dichiarazioni di esponenti di Forza Italia, Berlusconi punta ad un esecutivo di larghe intese, per evitare che lo stallo induca, il Capo dello Stato, a pun tare su nuove elezioni. Ma c’è Brunetta che si agita, nel dire che Forza Italia sta lavorando per garantire presidenti delle Camere, super partes. Possibile che in tanto confusione Forza Italia riesca a portare in porto un risultato così importante? Ad oggi le posizioni sono queste: Il M5S vuole andare al governo, anche facendo dei sacrifici. Il centrodestra anche per evitare la palude e quindi, come detto, nuove elezioni. Il Pd  è per rimanere partito d’opposizione punto e basta. Se queste posizioni non dovessero cambiare non rimane che un governo M5S – Cd o M5S – Lega. Altre soluzioni non esistono visti i risultati di Liberi e Uguali pari a ze ro possibilità di apporto per un esecutivo. E’ credibile che ci siano, trattative sotterranee che si evidenzieranno, solo per la elezioni dei presidenti delle Camere. La 23 aprile mancano solo 13 giorni: nessuno può per mettersi di dormire. La quadra non è facile ma c’è chi sa che se non va al governo sfascia il risultato elettorale e chi invece preferisce stare all’opposizione, con l’intento di giocare di rimessa o sulle tante promesse fatte e che non potranno essere mantenute. Sfondare il ” tetto” del 3%? Abolire la Legge Fornero? Aumentare le pensioni al minimo? Cottarelli, il padre della spendig review, lo ha già detto:” Attenzione a non abbat tere il debito. Tra 18 mesi Draghi non sarà più al vertice della Bce e, chi lo sostituirà potrebbe cambiare politica. Che fine farebbe l’Italia con un debito semmai in netto aumento? Le regole europee ci sono e per ri spettarle bisogna essere forti  e con i conti a posto.

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