Roma – Indagato Siri: corruzione. Bufera, ma Toninelli gli toglie le deleghe

Governo in bilico. Il sottosegretario Armando Siri, è indagato per corruzione, in una inchiesta aperta dalla Procura di Palermo. Secondo l’accusa avrebbe favorito il settore dell’energia rinnovabile, facendo includere, nel Def 2018, una clausola a favore dell’eolico o di altre forme di energia non inquinante. Il tutto ottenendo una somma di denaro, che secondo gli inquirenti, sarebbe pari  30 mi la euro. Apriti cielo! Un sottosegretario indagato per corruzione nel governo giallo – verde. Di Maio non perde un attimo ed afferma:” Davanti ad un avviso di garanzia di questa natura Siri, si do vrebbe dimettere subito”. Ma il sottosegretario si dichiara non solo innocente ma all’oscuro anche dei personaggi nominati nell’avviso che lui non conosce. Siri chiama Salvini, il quale afferma a lui  come alla stampa:” Lo conosco da una vita  sarebbe incapace di un’azione del genere, resti al suo posto”. Il Premier Conte, rimane sempre con il cerino acceso in mano tra Di Maio “si dimetta”e, Salvini “resti dov’è”, non può fare altro che chiedere chiarimenti, allo stesso sottosegretario, ed ovviamente, credo si sia fatto inviare gli incartamenti dell’accusa, alla base dell’avviso di garanzia. Ma la doccia  fredda, sulla tenuta  del governo, l’ha aperta il ministro alle Infrastrutture e trasporti Toninelli, il quale ha tolto le deleghe al sottosegretario, si dice senza sentire il parere di nessuno. Toninelli ha fatto un ragionamento che potrebbe avere questi caratteri:” Davanti alle accuse delle Procure di Palermo e Roma, i dirigenti ed investigatori antimafia di Trapani, non posso fare altro che mettermi al sicuro dall’accusa, di aver difeso un indagato da me delegato, al Settore Ambiente.   Tolgo le deleghe al sottosegretario Siri e chiudo questa fase bollente. Il collega avrà tutte le opportunità per dimostrare, la sua estraneità con gli investigatori e riprendersi le deleghe. Il vice Premier Salvini, non l’ha presa bene in quanto aveva difeso, pubblicamene, il sottosegretario invitandolo a rimanere al suo posto. Ma, mi domando, il ministro Toninelli ha tanta forza da andare allo scontro diretto con Salvini? E’ una realtà non molto credibile. Appare invece politicamente accettabile: chiudere il caso subito a lasciare che Siri si difenda dalle accuse. Di Maio non potrà alzare i toni, il Premier non avrà un’altra grana da affrontare e la mina disinnescata, non rischia, in vista delle europee, di far deragliare il governo. Saggezza? Non so ma certo è che questa coalizione non ha un minuto di pace eppure i problemi dell’Italia sono davvero tantissimi.

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