Roma – Italia meno libera e più sicura? Questo l’orientamento dominante

Man mano che passano i giorni diventa molto evidente, dal Nord al Sud dello stivale, la crescente paura per quegli immigrati che non lavorano, e vivono di espedienti, dallo spaccio di droga, ai furti fino a comporta menti aggressivi. Fino a pochi mesi fa, non c’era intolleranza verso i migranti che sono sbarcati in Sicilia o altrove. Anzi c’era comprensione e accoglienza per chi fuggiva dalla guerra, persecuzioni e fame. Poi questa accoglienza, ampiamente dimostrata, è cambiata e si sta trasformando in paura e intolleranza. Cosa è accaduto è noto ad una analisi attenta. I migranti che lavorano, rispettano le leggi non vengono discriminati, non si tratta di poche persone ma, di milioni di persone, di ogni etnia che sono riusciti ad integrarsi. Quindi il problema è relativo, sia a chi delinque e sia a chi non fa nulla per essere accettato. Il fattaccio di Mace rata, che riguarda tre o quattro nigeriani, a parte l’orrenda morte di Pamela che grida giustizia, ha scoperchiato una pentola che bolliva da tempo nelle Marche come altrove. Il Procuratore generale di Ancona ha pre cisato  che, tra giugno 2016 e maggio, giugno del 2017, sono stati iscritti nel registro degli indagati, per traffico e spaccio di stupefacenti, ben 385 persone. Lo stesso Procuratore ha reso noto che è stato sequestrato un motoscafo, partito dall’Albania, che trasportava 10 tonnellate di marijuana. Una dimostrazione di come, la mala italiana e quella dei migranti, hanno saldato un patto d’affari colossale. E se questo è avvenuto nel le Marche si può, ben immaginare, cos’è accaduto con le mafie in tutta Italia. Colpa solo dei migranti? No certamente. Ma la verità è che molti di loro sono sbarcati in Italia e in Europa, non già per fuggire da guerre e persecuzioni, ma per arricchirsi facilmente. Non ci possiamo permettere di sbagliare: occorre affrontare il problema, come è stato fatto con successo, negli anni di piombo e per il terrorismo. Non è un problema di facile soluzione ma va affrontato tutti uniti e con rara energia. E nessuna forza politica difenda chi sta mettendo in pericolo la pacifica convivenza della popolazione. Il pericolo è che la maggioranza punti ad una Ita lia meno libera ma più sicura.

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