Roma – La Lega: ” Pace fiscale solo per chi è in difficoltà”

Pace fiscale nuovamente sotto la lente d’ingrandimento. Oggi il sottosegretario alle Infrastrutture leghista, Armando Siri, ha dato una nuova versione, dopo il secco no ad un condono da parte del M5S. Ecco il chia rimento. Pace fiscale in tre scaglioni  di pagamento 6%, 10% e 25% a seconda della posizione patrimoniale e, del reddito del contribuente, che ne fa richiesta. Si tratta di un discorso urgete in quanto si deve mettere a punto un decreto da collegare alla manovra. Il sottosegretario ha fatto un esempio: il 6% è un’aliquota che potrebbe essere riservata ad un contribuente monoreddito con un figlio minorenne a carico. Inoltre Siri ha chiarito che, la pace fiscale, non può interessare gli evasori ma solo chi, in regola con le dichiarazioni dei redditi, non ha risorse economiche per pagare quanto dovuto allo Stato. Con il contribuente in questa con dizione, ovviamente accertata dagli organi dello Stato, il M5S se si tratta di dare una mano al contibuente in difficoltàma, non agli evasori, non dovrebbe averee nulla da obiettare. La proposta della Lega, se quello che ha affermato oggi l’uomo di governo è quello del suo partito,  è una vera e propria inversione di rotta. Prima, La proposta di Salvini ,non era questa: la pace fiscale riguardava tutti indistintamente quindi anche gli evasori. Un chiarimento importante, per evitare che, le crescenti frizioni nella coalizione di governo, diminuiscano. Il M5S soffre nel constatare che il primo partito, secondo i sondaggi, è la Lega mentre il Movi mento, non avrebbe perso terreno, ma non lo ha nemmeno guadagnato e teme che Salvini, possa ottenere un incremento, se come appare evidente dopo l’intervento di Draghi, la manovrà verrà ridimensionata al meno nel periodo precedente le auropee di primavera 2019.

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