Roma – La riforma del Servizio Sanitario nazionale è urgente

Servizio Sanitario azionale dal 2010 al 2019 ha avuto un decremento di finanziamenti pari a meno 28 miliardi. I fattori individuati dalla Fondazione Gimbe, sulla sostenibilità del SSN sono 4 presentati al Senato: cure essenziali non garantite a tutti, sprechi, crescita di fondi integrativi per armonizzare la sanità privata per la salute. Una denuncia da far rabbrividire anche se più che nota: non tutti gli italiani hanno la garanzia di essere curati dal SSN. Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta,  ha sostenuto che parallelamente l’incremento  del fabbisogno  del Servizio Sanitario è cresciuto di 9 miliardi. Ma nemmeno gli anni futuri 2020, 2021 e 2022 prevedono interventi necessari in quanto il rapporto spesa sanitaria – Pil è in decremento annuo. E’ un rapporto che non si comprende – è stato sostenuto dal relatore – in quanto non riuscirebbe a garantire il livello minimo di assistenza. Siamo alle solite problematiche che si risolveranno soltanto se i manager saranno scelti sulla base del merito e no del colore politico, se si eliminerebbero gli enormi sprechi di un sistema, per molti versi incomprensibile e se la sanità privata diventi soltanto complementare di quella pubblica e non come accade oggi, così come è sempre stato, concorrente con il Servizio Sanitario pubblico. Anche questo governo, come i precedenti ha annunciato riforme importanti che non ci sono state e nemmeno impostate. Il ministro si è rivelato, sin dai fatti accaduti a Napoli, inadeguato ad un compito così delicato.

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