Roma – L’asse Di Maio – Salvini punta a 5 anni. I “no”? Non contano

Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Ue e vice presidente di Forza Italia ha dichiarato oggi che:” Salvini vuole la botte piena e la moglie ubriaca”, cioè vuole continuare ad essere, vice premer e ministro dell’In terno con il governo M5S – Lega e, in caso di politiche, candidato premier con il centrodestra. Sì, ha ragione Tajani, ma è sbagliata la sua previsione di vedere l’attuale esecutivo andare in frantumi. I motivi sono nel vertice ad Arcore e poi a Palazzo Grazioli, dove per le regionali, il Cd si è ricompattato e Salvini sarà in campo, per conquistare nuove Giunte regionali, a danno dell’alleato governativo 5 Stelle. Forza Italia e Fratelli d’Italia, che che ne dica Tajani, hanno accettato che  Salvini prosegua nel suo attuale mandato, aumenti la sua forza elettorale per poi trasferirla, in caso di elezioni anticipate, al centrodestra. I patti sono patti. Il leader del carroccio, è in una botte di ferro e quindi porterà avanti, tutte le riforme che ha promesso, procedendo insieme al M5S. Non si vede perchè dovrebbe rompere visto che la Lega guadagna consensi e chi li perde è il M5S. Ecco questo è il punto. Tajani, non lo ha detto ma lo si può intendere. Mentre Di Maio non ha intenzione di fare karakiri con la caduta del governo, davanti alle continue invasioni di capo di Salvini, c’è nel Movimento chi teme la frantumazione del soggetto politico. Lo teme il Presidente della Camera Roberto Fico, che fedele alle radici del Movimento, attacca Di Maio su due problemi cardine: difesa delle Ong e diritti dei migranti. Per non parlare di ” Dibba” che prosegue, la sua campagna anti linea Di Maio, nonostante abbia deciso di risiedere… alla fine del Mondo. Ecco se Tajani confida in una crisi, nel M5S per la cadu ta del governo è una cosa, va detto, quasi impensabile in quanto non ci sarebbe più un’occasione del genere, anche se in politica tutto è possibile. Se invece, il vice di Berlusconi, pensa di sfondare con l’attacco del l’opposizione ha le armi spuntate. Il Cd non può fare nulla: ha stabilito dei patti per le amministrative e politiche ed il Pd è bloccato, in guerre intestine e dall’inefficacia delle argomentazioni di Martina. Questa real tà si può tradurre in questo quadro:” Lunga vita a Salvini” come chiedono il 30% circa degli italiani.

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