Roma – Litigio quotidiano Di Maio – Salvini. Immagine dell’Italia in pezzi

Rapporti M5S – Lega sempre più tesi. Di Maio, che deve rendere conto ai suoi del Movimento, di come si muove a tutto campo Salvini che, cresce quotidianamente nei sondaggi, non ha perso l’occasione. Ha preso per buona la notizia delle indagini aperte, dalla Procura di Bergamo,che segue la pista di un finanziamento illecito alla Lega. E la sua dichiarazione all’Adnkrons dice tutto:” Su questa indagine chiederò  spiegazioni direttamente a Salvini”. La risposta è  giunta, quasi immediatamente da Gerusalemme dove, il ministro è giunto per trattare temi da brivido: terrorismo e guerra. Il ministro dell’Interno ha dichiarato, a sua volta:” Non conoscono nulla delle indagini in corso, spero che la magistratura faccia bene il suo lavoro ed anche presto. Io minimizzo – ha aggiunto Salvini – e chi sono io per minimizzare?”. L’ostilità è stata aperta da Di Maio, però seguito a ruota dai capigruppo, a Camera e Senato del M5S, D’Uva e Patuelli che chiedono di fare chiarezza sul presunto scandalo. Un    fatto pesante di mezzo c’è il tesoriere della Lega, Giulio Centeme ro. Lega sulle barricate, nonostante il richiamo di Salvini di stare buoni:” Per nascita questi del M5S – ha detto il ” Capo”- sono malati di giacobinismo tanto da richiamare la ” spazzacorrotti”. Bene noi metteremo un uomo onestissimo e di riconosciuta trasparenza. I disonetsi – ha aggiunto Salvini – ci sono sempre stati e ci saranno sempre, ma attenzione a collocarli, da qualche parte”. Due vice premier  che, alla vigilia delle decisioni Ue sulla Manovra, mostrano che la nave del governo riesce appena a galleggiare e che a bordo si litiga sul “bottino” può ottenere più del concedibile da Bruxelles? Diciamo subito, ben conoscendo quegli ambienti no. Ma, Di Maio e Salvini, sono poco vice premier e poco ministri. Amano troppo fare politica. Hanno dimenticato che potevano dire, quello che volevano prima, in quanto rappresentavano, rispet tivamente, il Movimento e la Lega, mente oggi parlano come ministri della Repubblica italiana. Il Presidente Mattarella si morderà le mani? Forse sì, anche se in verità, non aveva altre soluzioni costituzionalmente corrette a disposizione per rispettare il voto popolare.

Lascia una risposta