Lunedì 18 febbraio giornata storica per l’Italia, salvo correzioni dell’ultima ora. Gli iscritti al piattaforma Rousseau voteranno sul caso Diciotti. E’ inutile tergiversare: se passerà il sì e i parlamentari faranno lo stes so, il governo salterà in aria. Matteo Salvini, verrebbe consegnato ai giudici, per in processo mai avvenuto in precedenza: il ministro dell’Interno non avrebbe agito per proteggere il Paese da una immigrazione incontrollata, ma per scopi politici pro Lega. Il quesito posto all’attenzione dei grillini, praticamente è questo, virgola più virgola meno. Ma salterebbe anche la fiducia, nei confronti del Premier Conte e del capo politico del M5S Di Mao che hanno sottoscritto “la decisione di ritardare lo sbarco, fu assunta collegialmente e non solo dal ministro Salvini”. E’ una situazione del tutto anomala: mai in precedenza magistrati avevano chiesto al Parlamento di processare un ministro che ha agito nell’ambito delle sue funzioni di uomo di governo. Ma a votare saranno solo gli iscritti alla piattaforma Rousseau, cioè persone che hanno sempre sostenuto che nel Movimento non ci sarebbe mai stata immunità su insindacabilità e problemi con la giustizia. Non è dato a sapere se, tra gli iscritti al Movimento, si consulteranno o se ascolteranno chi da giorni continua a ripetere che questo, non è un caso come tanti altri che hanno visto i 5 stelle sulle barricate. Si tratta di ben altro: il destino del Paese sarebbe consegnato nelle mani di magistrati. Forse non bisognava giungere fino a questo punto ma, in pochi mesi, la logica che ha regolato i rapporti tra le forze politiche, è cambiata ed appare sempre più evidente che il M5S o governa da solo oppure diventa problematico, ogni Cdm ed ogni provvedimento da portare in discussione in Parlamento. Tra il M5S e Lega, per posizioni politiche e visioni di come governare c’è un abisso, che si apre su ogni argomento. Eppure è stato sottoscritto un contratto tra le due forze politiche, messo probabilmente in forse dal successo politico della Lega, che nessuno nel Movimento si aspettava. Domani è un altro giorno