Roma – Magistrati si massacrano in Anm e Csm.

Non è questo tipo di magistratura che riuscirà, a convincere gli italiani, che tutte le sentenze sono emesse nel nome del popolo  e non soltanto di una parte del popolo. Non sarà questa organizza zione della magistratura a garantire che tutti siamo uguali, davanti alla legge. Quanti negli anni passati avevano parlato, del pericolo delle correnti nell’Anm e di “sentenze politiche” o ” a tempo”, non era stato creduto. Parliamo degli anni in cui, i partiti politici colpiti a morte da tangentopoli, hanno sciolto organismi politici storici,,ultimo  che affondavano le loro radici negli ultimi anni dell’800 o nei primi anni del ‘900. Lo scontro durissimo, tra politica e magistratura, ha messo fine ad un’Era ben individuata, senza tema di sbagliare. Gli italiani, davanti  a tanto sfacelo del mondo politico ebbero, fiducia illimitata in quello che appariva il potere sano dello Stato: la magistratura. Non tutti erano d’accordo su questa valutazione  ma, la piega degli avvenimenti non consentì, a nessun partito importante di superare indenne la ” bufera” di tangentopoli vero schiaffo agli elettori, da parte dei tanti, che avevano affondato le mani o nelle casse dello Stato o in quelle di operatori economici  e industriali. Il potere giudiziario venne considerato l’unico in grado di salvare il salvabile. Questo era il pensiero della maggior parte della gente per bene del bel Paese. Alla luce di quello che sta accadendo oggi possiamo dire che fu un errore. All’interno dell’Associazione nazionale magistrati, riportiamo le parole del vice presidente, Luca Ponil di Area, si grida ” basta con il gioco al massacro”. Sfiduciata la Giunta dell’Anm e messo all’indice il segretario di M.I. che, in una intervista al Giornale, ha dichiarato che si tratta di un regolamento di conti tra correnti e di un calcolo, dietro la richiesta di dimissioni dei togati  in Csm, indagati, ma che non si devono dimettere e restare nei loro posti. Il motivo? Evitare l’ alterazione degli equilibri interni nel Consiglio superiore della magistratura. Questo sarebbe il potere, che doveva garantire gli italiani, dai politici accusati di corruzione? Forse stiamo a scherzi a parte. Certo è che questa è la più brutta storia scritta da un potere  dello Stato, il più delicato e il più importante, che sceso allo scontro diretto è causa di grave turbamento nella pubblica opinione. Il Presidente della Repubblica, il ministro per la Giustizia, il governo ed i legislatori devono intervenire subito  per una vera riforma, capace di cancellare questa orribile pagina scritta dai magistrati, divisi in correnti per dividersi, un potere illimitato, su politici e cittadini.  E’ urgentissimo  ridare fiducia ai cittadini su una nuova magistratura in quanto  se crolla definitivamente questa si aprono le porte all’anarchia.

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