Roma – Mattarella convoca Conte. Dove porta lo scontro Di Maio – Salvini?

Governo in fibrillazione tanto che, il Presidente della Repubblica Mattarella, ha convocato il Premier Conte, per un colloquio che è durato circa 30 minuti. Il Capo dello Stato è chiaramente preoccupato per quanto accade nell’esecutivo e, nello scontro continuo, tra le due forze della coalizione. Ogni ora c’è una grave  frattura, i provvedimenti utili al Paese attendono di essere varati, per veti incrociati o per i ” no”, spesso ingiustificati. Il Presidente ha voluto, non c’è stato alcun comunicato, capire se questo scontro durerà e porterà ad una crisi di governo oppure, con la mediazione di Conte, superate le elezioni europee tutto rientrerà in una normale dialettica. E’ giusto che il Presidente sappia, direttamente dal Premier, come valuta la situazione tra le  forze che lo hanno scelto per la carica di Presidente del Consiglio. La tensione resta alta dopo io braccio di ferro per il decreto Sicurezza e famiglie. Lo stesso sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giorgetti si è fatto carico di fare, alcune riflessioni sulla situazione dei rapporti tra i due leader, Di Maio e Salvini, ma soprattutto tra le forze che guidano. Non ha voluto accusare nessuno ma le sue riflessioni, sono identiche a quelle che fanno tutti gli italiani, non targati politicamente: “Così non si può andare avanti – afferma Giorgetti leghista di ferro – per il bene del Paese: o le due forze trovano un affiatamento oppure, se non ci riescono,  si deve decidere cosa fare. E’ giusto che gli stranieri non riescono a capire la politica italiana, dovremmo  fare una politica più che normale, con senso di responsabilità. Vorremmo – ha proseguito Giorgetti – una politica più europea che tedesca”. Il sottosegretario, ha messo a disposizione la sua carica:”” Se qualcuno ritiene che la mia posizione è sbagliata sono pronto a dimettersi”. E non ha mancato di affermare che, i giochetti della prima Repubblica, non interessano la Lega e crede non siano graditi nemmeno al M5S. In conclusione, il sottosegretario è di questo parere:” Sono stati commessi  degli errori  se c’è collaborazione si vada avanti, ma se si scende sul piano personale e delle ripicche, non si riuscirà a fare nulla per l’interesse del Paese”. Una riflessione che porta ad una conclusione: la spina al governo può essere staccata, da un momento all’altro, se non si trova un modus vivendi che rilanci il Paese. Giusto, non c’è che dire, ma Giorgetti, non è l’ultimo della classe, e le sue riflessioni, come le ha chiamate, sono quelle che ogni giorno fanno gli italiani. Sotto il cielo non c’è nulla di nuovo: purtroppo!

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