Roma – Mattarella impotente guarda la mortificazione della democrazia

Il Presidente della Repubblica, Mattarella, rammaricato, ha dovuto ammettere, davanti alla stampa nazionale e internazionale, che non c’è stata nessuna coalizione per formare il governo e quindi garantire una maggioranza, nonostante il Paese ha necessità di un governo anche, per l’elevato allarme, in Mediterraneo a poca distanza dall’Italia. Lo Stesso Capo dello Stato ha cercato di far com prendere come sia possibile, una sua iniziativa, per sbloccare lo stallo. L’unica possibilità potrebbe essere quella di dare un incarico di esploratore ad uno dei due Presidenti di Senato e Camera o di un’altra personalità di alto profilo. Questa soluzione però brucerebbe, sia chi accettasse l’incarico e farebbe, automaticamente decadere, Gentiloni, attuale premier per l’ordinaria amministrazione. Ancora oggi i partiti erano schierati come ieri: il Pd continua a dire che chi ha vinto governi il Paese, il M5S prosegue nel suo “corteggiamento” della Lega che, se accettasse di fare un governo con Di Ma io e &, spaccherebbe per sempre la coalizione di centrodestra. Il Movimento non ha i numeri per fare il governo e non trova appoggi. I pontieri cercano una soluzione, ad una situazione che pian piano potrebbe travolgere tutti ed avvitarsi, verso nuove elezioni. Ma con la stessa legge gli italiani si ritroverebbero, nuovamente, nella condizione attuale. Berlusconi invitato a  fare un passo di lato ha dimostrato oggi, in Molise per le regionali, che non ha alcuna voglia di mollare. Salvini e Meloni, molto inquieti per la battuta di Berlusconi al Quirinale contro il M5S, non riescono a con vincere il cavaliere di preferire un governo con il Movimento e con ministri della sua area. Il silenzio totale di Matteo Renzi non è disinteresse. L’ex premier lavora molto per tentare di sbloccare lo stallo ma non con i 5S ma con il centrodestra. I giochi di potere continueranno, come è intuibile, fino alla regionali, ma comunque sia, appare evidente che nè Di Maio e nè Salvini e nè altri hanno la stoffa di statisti di rango. Così mortificata la democrazia che non è anarchia ma governo del popolo.

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