Roma – Mattarella:”Partiti lavorino per il Paese !” Cdm:”Guai ai furbi! Norme anti Covid-19″

A 76 anni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine, l’impareggiabile Capo dello Stato Mattarella, nel rendere omaggio al Sacrario, ha rilanciato il suo ruolo di garante del rispetto della Costituzione e dei rapporti tra le forze politiche, così come av venne per il varo della Costituzione. Davanti al flagello del coronavirus, e dei tanti problemi che l’Italia deve affrontare oggi, ed ancora più domani, ha lanciato un appello ai partiti perchè si torni, allo spirito di quel tempo, in cui i Padri fondatori della Repubblica e delle regole, collaborarono davanti ai problemi senza le rispettive bandiere. Un appello che dovrebbe essere accolto molto seriamente da tutti , senza esitazione, per gli obiettivi che il Presidente sa che l’Italia deve conseguire. Obiettivi possibili, solo dall’unione delle forze politiche, sia pure nelle loro diversità. Per dirla chiaramente come avvenne, in quel tempo, tra De Gasperi e Togliatti, su posizioni fortemente contrapposte ma che seppero trovare, il necessario accordo nell’interesse degli italiani. Il Premier Conte, terminato il Cdm ha reso noto, alcune decisioni, molto importanti che in parte, accolgono le richieste dell’opposizione di centrodestra. Intanto chi vuole fare il furbo sappia che rischia molto, uscendo di casa senza un motivo che rientra, tra quelle “incombenze” autorizzate. Chi esce di casa senza seguire gli stretti binari fissati rischia di dover pagare da 400 a 3000 euro. I controlli avverranno su strada ma saranno utilizzati anche droni che scatteranno fotografie, non solo del mezzo in movimento, ma anche chi è alla guida o a piedi in strada. Inoltre è stato, il Cdm, approvato, un nuovo decreto sul coronavirus con una precisazione, molto importante. Nella bozza circolata, era compreso un grossolano falso: le misure restrittive sarebbero state valide fino a luglio! Con il decreto approvato, inoltre è stato introdotto una regolamentazione, più puntuale e trasparente, nei rapporti tra governo e Parlamento. Ogni iniziativa del governo sarà comunicata, ai Presidenti delle due Camere, Senato e Camera ed ogni 15 giorni, il Premier o chi per lui, si recherà a riferire, ai deputati e senatori, il motivo delle decisioni assunte. Inoltre i governatori regionali  potranno, qualora lo riterranno opportuno, adottare misure più restrittive di quelle decise dal governo, il che non è poco. Sembra che stia per iniziare una nuova fase: il Parlamento sarà continua mente al corrente, di quello che verrà deciso dal governo, tramite i Presidenti informati dal Premier e, un rappresentante del governo, ogni 15 giorni dovrà rendere conto, ai parlamentari dell’operato, dell’esecutivo. Una “ricucitura” molto importante in quanto apre, più di una porta ad una effettiva collaborazione positiva, tra maggioranza ed opposizione. Infine, appare nella logica democratica, che sarà molto più facile far sapere in ” trasparenza” quello che decide il governo e favorirà la minoranza, se avrà proposte che potranno essere accolte se ritenute migliorative. Ma il vantaggio sta nel fatto che si discuterà in Parlamento e l’opinione pubblica potrà giudicare da un vero dibattito e non su false notizie spesso motivo i inutili contrapposizioni.

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