Roma – No al governo M5S – Lega di: Ue, FI, FdI, Pd e mercati

Di Maio e Salvini, pur di far nascere il governo M5S – Lega, sono disposti a fare un passo di lato. Dall’Unione europea allo spread, dal centrodestra all’alta finanza, da FI e FdI al Pd tutti si muovono per fermare un governo di ” populisti” che, ” Contratto alla mano per il cambiamento” punterebbero a riformare le regole del gioco. Tanti i punti  sostanziali, già approvati dagli esperti dei due par titi, allarmano quanti, in Italia e all’estero, preferiscono evitare ” strappi” falsi o reali. Poi c’è il problema del premier, sconosciuto, che dovrà venire fuori nella consultazione, ormai prossima, con il Presidente Mattarella. Un Capo dello Stato, europeista convinto che, se la nostra nazione uscisse dall’Ue o aprisse, un pesante contenzioso con l’Ue, rischierebbe un drammatico naufragio. Di Maio e Salvini, assicurano, con dichiarazioni quasi simili, che non c’è volontà nè di uscire dall’Unione e nè dall’euro ma che sarebbe necessario rivedere i contratti stipulati con l’Ue. I due leader, anche questa sera, appaiono determinati ad andare avanti, fino a varo del governo ma il lavoro, ai fianchi di Salvini, è sempre più pesante. La domanda è sempre la stessa: può il segretario della Lega ri nunciare al centrodestra che governa, insieme a Forza Italia e FdI: Regioni e Comuni importatissimi? Il leader della Lega resisterà a tale pressione, non solo politica? Lo stesso Presidente della Re pubblica, sarà ancora indulgente nei confronti dei leader del M5S e Lega, dal momento in cui i mercati si muovono in senso opposto e lo spread, l’arma letale, sale fino a 151 punti? La partita per un governo giallo verde è tutta ancora da giocare e l’esito non è affatto scontato.

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