Roma – Problema Alitalia. Tria sui carboni ardenti

Di Maio e Salvini d’accordo anche per salvare all’Alitalia, all’insegna del ” Non possiamo svederla al primo straniero che passa”. Ma l’operazione non è indolore e il Tesoro è contrario ad entrare nella compagnia che avrebbe forti connotazioni nazionali, sia per le regole europee e sia perchè, sarebbero opportune, altre soluzioni.  Il piano strategico tranquillo in casa Salvini, dove la Lega è sempre pienamente d’accordo con il suo leader in continua ascesa, in termini di voti e popolarità, trova obiezioni in ambienti palamentari nel M5S che non vede, di buonocchio, questa operazione dall’apparenza più di destra che di altre sigle. Molto proba bilmente la vicenda Alitalia, che vanta in cassa oltre 700 milioni, ha toccato punte di efficienza sonosciute in altre copagnie aeree e che si trova ad una svolta, finirà in un vertice politico. Non è un mistero che, occor re un rilancio, vero e proprio della ompagnia aerea, con invetimenti per una nuova flotta per lunga distanza. A causa di questa vicenda è andato, ancora una volta in tenzione, il rapporto del ministro per l’Economia Tria che, da mesi al centro di tempeste politiche che non hanno, nulla a che vedere con il suo ruolo, spesso violato dai vice presidenti Premier. che non rispettanno affatto i confini nei quali dovrebbero restare. Per Alitalia, ma anche per altri problemi, come la rimodulazione del Reddito di Cittadinanza ed altro sarà necessario approdare, viene sostenuto, ad un altro vertice politico, anche se Salvini continua a ripetere:” c’è un contratto tutti siamo tenuti  a rispettarlo. E’ un momento complicato per la maggioranza che reggerà solo allacondizione  che M5S e Lega si atterranno al contratto sottoscritto, dove la frizioni sono state già risolte. Se ci sarà chi tenterà di ritenere il contratto superato, con la manovra che dovrà subire modifiche, come sostengono a Bfruxelles, la febbre nell’esecutivo potrebbe aumentare ancora tanto da aprire una fase molto pericolosa, soprattutto per Di Maio, che se perde questa partita, non ne avrà un’altra da giocare.

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