Roma – Proiettile calibro 9 indirizzato a Salvini:” Non ho paura”

Questa storia dei proiettili, calibro 9, che vengono spediti al sindaco di Torino, Appendino, come al vicepremier Matteo Salvini, sono segnali inquietanti. Si comincia con l’inviare un proiettile per innescare un clima che potrebbe,  Dio non voglia, risvegliare qualche nostalgico degli anni di piombo che non mancano. La diffusione dell’odio contro l’avversario, le pesanti incertezze della politica, l’assenza dei partiti coesi e stimabili e l’assenza dei sindacati  sta creando un terreno adatto, ad un risveglio di quanti vivono ai margini della società, e che vorrebbero cambiare l’attuale instabile condizione generale della Nazione. L’Italia è bloccata sullo 0 virgola, la disoccupazione giovanile è elevata, come quella degli over 50 più, che in molti altri Paesi dell’Unione. I provvedimenti assunti dal governo in carica sono ritenuti, dagli economisti utili soltanto per muovere il mercato interno, ma non punta allo sviluppo. Ed ecco che il malcontento sale e c’è, al momento, chi invia proiettili, come minaccia e testimonianza di chi, non scende in piazza per contestare Salvini, ma lo vuole intimorire. Sono segnali di un pazzo? Non lo sappiamo ma è bene tenere la guardia molto alta, anche per i potenziali terroristi in sonno che, potrebbero risvegliarsi di colpo, semmai sollecitati dalle frange violente nazionali che non mancano mai. Il vice premier alla notizia che, lo smistamento postale aveva bloccato la missiva, subito consegnata agli artificieri della Polizia di Stato, ha dato la sua risposta:” Non ho paura, non mi fermo. Più che una politica spesso ipocrita, confido nella solidarietà di milioni di italiani perbene che si esprimeranno, con il voto, domenica prossima”. Ma il problema c’è: il clima politico va radicalmente cambiato: il Pre mier Conte medi soltanto, e i  due vice, Di Maio e  Salvini, abbiano il coraggio di smetterla di combattersi e di cercare voti. Governino, se ne sono capaci, e rilancino l’economia per il momento facendo ripartire, centinaia  di cantieri, fermi ma finanziati. Non è più tempo di promesse ma  di concretezza. Il clima politico nel Paese è sofferente e sono in tantissimi che, a soli 5 giorni dal voto, non sanno se recarsi ai seggi elettorali e nemmeno per chi votare. Il duello quotidiano tra Di Maio e Salvini ha scatenato tanta sfiducia: il tormentone stucchevole dura da mesi.

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